Arrivano nuove indiscrezioni sul Decreto delle festività natalizie. Chi è vaccinato con tre dosi non dovrà avere un tampone negativo per andare alle feste o in discoteca. Tutti gli altri dovranno farlo nelle 24 ore precedenti. È questa la mediazione che il presidente Draghi porterà questa mattina alla cabina di regia prima dell’approvazione del decreto che introduce nuove misure per fermare la risalita della curva epidemiologica del Covid-19. La riunione servirà a trovare un compromesso sui luoghi dove imporre controlli anche a chi ha scelto di vaccinarsi, ma sulla necessità di una stretta alla fine tutti concordano, consapevoli che l’alternativa da qui a qualche settimana sono nuove chiusure. E dunque il decreto prevederà la possibilità di prenotare la terza dose dopo quattro mesi o addirittura tre dalla seconda, un green pass rafforzato valido soltanto sei mesi e raccomandazioni forti per pranzi e cene nelle case.
Il virus ha ricominciato a correre e gli scienziati hanno ribadito anche ieri che a gennaio, con l’esplosione dei casi dovuti alla variante Omicron, la situazione rischia di peggiorare in maniera molto grave. Entra subito in vigore l’obbligo di tenere la mascherina all’aperto in tutta Italia e in alcuni luoghi particolarmente affollati verrà imposto di utilizzare la Ffp2 che garantisce maggiore protezione.
Il tampone alle feste: per andare in discoteca o partecipare alle feste nei locali pubblici chi ha ricevuto soltanto due dosi dovrà sottoporsi al tampone. Nella lista dei luoghi ritenuti a rischio potrebbero essere inseriti anche gli stadi e i concerti, ma su questo la trattativa è aperta e soltanto nella cabina di regia si prenderà la decisione. Nessuna norma o divieto può essere imposto nelle abitazioni private, ma la raccomandazione contenuta nel decreto sarà stringente proprio per richiamare i cittadini a un rispetto delle regole di distanziamento e del divieto di assembramento che è comunque valido anche nei luoghi privati. La cabina di regia potrebbe anche decidere di suggerire un numero massimo di persone da ospitare e qui il nodo politico è se limitarsi alla zona gialla o chiedere un sacrificio anche a chi vive in bianca. Stando attenti alla salute dei più piccoli visto che nelle ultime settimane il numero dei positivi tra bimbi e ragazzi ha avuto una forte impennata.
fonte ottopagine