Verso il taglio dell’Irap per le pmi, un pensionamento delle micro tasse e il riordino delle aliquote Iva, nonché una rimodulazione dell’Irpef e riapertura per la rivalutazione delle micro zone del catasto.
Sono questi alcuni dei contenuti che saranno indicati nel quadro degli interventi della legge delega fiscale in approdo oggi al consiglio dei ministri.
Si avvia così la prima parte della riforma che può contare su un incremento di base finanziaria su cui modulare gli interventi. Dallo stanziamento iniziale di 2 mld grazie al tesoretto del contrasto all’evasione di oltre 4 mld,si potrà arrivare a prevedere interventi fino a 6 mld che possono arrivare a 9 miliardi da stanziare in manovra, attingendo dal tesoretto di oltre 22 miliardi emerso per l’impatto della revisione al rialzo del pil 2021 (+6%) sul deficit.
Venendo ai contenuti della riforma il testo, come più volte spiegato dal presidente del consiglio Mario Draghi, conterrà delle linee generali di intervento a cui dovrà seguire la stesura dei decreti delegati. Stando al crono programma il governo dovrà tenere conto del documento predisposto al 30 giugno dalla commissione bicamerale di camera e senato sulla riforma dell’Irpef. Il documento sceglieva una impostazione di un intervento sul terzo scaglione Irpef del 38% che riguarda le fasce di reddito tra i 28mila e i 55mila. Dovrebbe esserci anche il taglio dell’Irap per gli autonomi e piccole imprese che da solo vale 3 mld di euro. Per quanto riguarda la riforma del catasto che il documento del Parlamento non ha menzionato, il premier Draghi ha avuto modo di spiegare che si avvierà una ricognizione di tipo informativo statistico e che a bocce ferme la riforma avverrà in invarianza di gettito per le tasche dei contribuenti.