Con la seconda dose dei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna distanziata di 42 giorni dalla prima e non più delle 3 e 4 settimane inizialmente previste si immunizzato subito altri tre milioni di sessantenni a rischio. Lo ha detto Giorgio Palù, presidente dell’Aifa, spiegando che “l’efficacia di un vaccino non vengono compromesse se il richiamo viene spostato fino a un massimo di 42 giorni”.