La piattaforma Rousseau, la famosa pagina che permetteva ai tesserati del Movimento 5 Stelle di esprimere pareri e votare per influenzare le decisioni del partito ha ufficialmente messo in cassa integrazione i propri dipendenti. Il motivo?
Il mancato pagamento degli esponenti del moVimento della quota mensile pattuita.
Sembra una barzelletta di cattivo gusto, una storia paradossale, ma oggi siamo qui a scrivervi di una vicenda dai contorni grotteschi e tragici.
Lo Statuto
Il mancato pagamento della quota mensile alla piattaforma di Davide Casaleggio non è solo una mancanza di rispetto verso i dipendenti che lavorano all’interno di Rousseau, ma una vera e propria violazione dello statuto fondativo del moVimento.
La quota mensile è di 300€ e va versata da tutti i membri eletti del movimento 5 Stelle.
Le parole di Casaleggio
«Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo perché noi siamo MoVimento. Sinceramente non avremmo mai immaginato di dover vivere una situazione di questo tipo» Dichiara il figlio di Gianroberto Casaleggio.
«a fronte dell’enorme mole di debiti cumulati dal MoVimento 5 Stelle nei confronti dell’Associazione Rousseau»,che si aggira attorno ai 450mila Euro, «e della decisione di chi ritiene di essere il gruppo dirigente del MoVimento di impartire ai portavoce un invito diretto a violare espressamente lo Statuto stesso del MoVimento, omettendo di versare già dal mese di Aprile il contributo stabilito per i servizi erogati, questa mattina abbiamo dovuto comunicare a tutto il personale di Rousseau che siamo costretti ad avviare le procedure per la cassa integrazione».
Insomma, una vera e propria guerra civile nei ranghi del movimento 5 stelle.
Il futuro di Rousseau
Qualsiasi sia la prospettiva di questa piattaforma, non sarà legata all’attuale partito pentastellato. Casaleggio ha affermato di voler ripartire con “nuovi protagonisti” una volta risolti i problemi di tipo finanziario.
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