Si tratta di tre donne e due uomini, tutti legati al clan Contini.
Lo hanno rapito e chiuso in un appartamento di Poggioreale dove lo hanno massacrato di botte a mani nude e con mazze di legno e spranghe di ferro. Stessa sorte l’ha subita il padre del trentenne vittima del sequestro di persona: prelevato anche lui e portato al cospetto del figlio agonizzante, è stato a sua volta malmenato e minacciato di gravi ripercussioni se non avesse consegnato entro poche ore una somma ingente di denaro. Lo hanno poi lasciato andare, probabilmente pensavano di fargli recuperare i soldi che chiedevano. Il figlio è rimasto loro ostaggio: da Poggioreale il trentenne è stato poi spostato in una casa di Castel Volturno e lì tenuto per ore. Dal litorale domizio di nuovo verso Napoli dove il giovane è stato poi scaricato di peso all’esterno del Fatebenefratelli. Alla base del doppio sequestro potrebbe esserci un debito contratto dal giovane con persone sbagliate: la polizia di stato su delega del procuratore di Napoli e su richiesta della Dda ha eseguito un ordinanza di custodia cautelare per tre donne e due uomini collegati al sodalizio camorristico del clan Contini: dovranno rispondere di sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali aggravati dall’uso di metodi mafiosi.