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Giornata della fertilità

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Oggi, 22 settembre, si celebra la Giornata nazionale della formazione e informazione sulla fertilità. Ad istituirla fu la Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2016 per promuovere una maggiore consapevolezza su una problematica che, secondo l’Oms, in Italia riguarda circa il 15 per cento delle coppie.

“Tra le coppie che si rivolgono a noi – afferma Mauro Pelagalli(in foto), direttore dell’ostetricia e ginecologia di Macerata – il 3-4 % ha problemi di infertilità. Negli ultimi dieci anni la fertilità è andata diminuendo per due ragioni principali: l’aumento delle patologie croniche che provocano sterilità, come l’endometriosi nelle donne, e la diminuzione progressiva del numero di spermatozoi negli uomini. Entrambe queste patologie sono collegate con il degrado dell’ambiente in cui viviamo: inquinamento, cambiamenti climatici, alimentazione. Nei cibi si trovano sostanze che non dovrebbero essere presenti e che provocano un effetto terribile sulla fertilità. In Italia circa 3 milioni di donne soffrono di endometriosi ma solo 1,5 milioni è sintomatica. Se trasportiamo queste percentuali all’interno delle coppie sterili, più del 47 per cento presenta l’endometriosi. Un altro elemento che ha ridotto la fertilità è l’innalzamento dell’età in cui si fanno figli, perché c’è la possibilità che l’apparato pelvico femminile possa danneggiarsi attraverso infezioni, procedure terapeutiche e l’impoverimento naturale della riserva ovarica”. Per queste coppie, quando ci sono le condizioni, si apre il mondo della procreazione medicalmente assistita, un percorso duro dal punto di vista fisico ma non solo. La “Pma” può minare i rapporti meno solidi e avere un effetto dirompente. Ma può, ed è, anche lo strumento per raggiungere una genitorialità convintamente desiderata.

“La Pma consente, entro certi limiti, di bypassare alcune problematiche. Innanzitutto, occorre fare uno studio accurato della coppia per mettere in luce gli ostacoli meccanici, ormonali e psicologici che ostacolano la procreazione. Il ginecologo deve capire se la coppia ha comunque le possibilità per ottenere una gravidanza. La Pma ha un maggior risultato se effettuata in una coppia ben studiata”. Il reparto di Macerata offre un supporto a chi affronta questo tipo di percorsi: “A San Severino abbiamo istituito un ambulatorio della fertilità e a Macerata offriamo percorsi per il monitoraggio, la diagnostica, la chirurgia e per l’endometriosi. Siamo gli unici che fanno trattamenti oncologici nella modalità più rispettosa per una possibile fertilità futura”. Oltre a uno studio accurato, per un esito positivo della Pma, è fondamentale che veramente entrambi i partner desiderino affrontare questo passaggio, “non basta che solo uno dei due lo voglia o che la gravidanza sia finalizzata a un mero atto di completamento della coppia. Ci sono esempi incredibili di coppie che avevano una bassa percentuale di successo, ma che avevano un altissimo desiderio di avere un bimbo”.

Niente è più importante della vita.

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