Aggredite, picchiate, costrette a subire umiliazioni da un branco di vigliacchi.
Le vittime si chiamano Giulia e Alessia e sono due ragazze transgender di Viterbo che hanno denunciato sui social media la violenta aggressione subita sabato sera a Castiglione in Teverina da un branco( in foto le prove del pestaggio).
«Siamo state aggredite da un branco di ragazzi il più grande avrà avuto 20 anni. l’unica domanda che si facevano le pecore era capire se fossimo donne o trans». Si tratta di un gruppo di una decina di ragazzi.
Le due amiche si trovavano alla locale “Festa del vino” quando sono state aggredite dal branco.
Un branco di giovani, ventenni e anche più piccoli, hanno prima iniziato a insultare Giulia e Alessia e poi le hanno circondate come prede e prese a pugni.
«Dopo aver chiamato i carabinieri e la sicurezza – ha scritto su Instagram Giulia – 10 uomini su due ragazze in mezzo a una piazza piena di gente, nessuno che avesse detto mezza parola o fosse intervenuto. L’unica domanda che si facevano era capire se fossimo donne o trans. Ma d’altronde come ci si può aspettare altro. Fate ribrezzo».
Le due vittime dopo essere state medicate (in seguito alle percosse subite) al Pronto Soccorso hanno deciso comunque di non sporgere denuncia.
Il sindaco di Castiglione in Teverina, Mirco Luzi(in foto), ha espresso la sua condanna per il fatto accaduto: «Desidero innanzitutto condannare fermamente l’atto di intolleranza e di violenza avvenuto, esprimendo solidarietà a chi ha subito l’aggressione», ha dichiarato. Aggiungendo anche: «Siamo sempre stati una cittadina inclusiva».
Sul caso insorge l’ArciGay di Viterbo. «Si tratta quindi, stando a quando reso noto, di un chiaro episodio di violenza transfobica che non può essere considerato e quindi derubricato quale una semplice lite – si legge in una nota dell’associazione per la difesa dei diritti -. Come Arcigay Viterbo ci siamo subito messi in contatto con le vittime della violenza, fornendo tutto il supporto necessario. Ci auguriamo che gli autori della vile aggressione vengano identificati al più presto».
«Questa escalation di violenza nei confronti delle persone Lgbt+ – conclude infine l’ Arcigay – è un evidente segnale di degenerazione sociale e di un’inarrestabile spirale di odio che sta dilagando alimentata da una chiara narrazione politica che guarda alle diversità come un pericolo e non come una ricchezza».
Viviamo nel 2024, una data che sembra futuristica, e dovrebbe essere un tempo di libertà e progresso, eppure persistono comportamenti abominevoli di persone, se così possiamo chiamarle, che provano odio ingiustificato e non conoscono la Ragione ma soltanto il linguaggio della violenza.
Che mondo è un mondo in cui non si può vivere liberamente senza essere vessati da “esseri umani” che sono figli delle stelle come tutti?
La vigliaccheria di branco non conosce limiti né genere.
(Fonti: ANSA, ADNKronos, Il Messaggero)