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Putin visita Kim Jong-Un

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Il presidente russo, Vladimir Putin, in visita a Pyongyang, ha incontrato il leader nordcoreano Kim Jong-un. La cerimonia di benvenuto si è tenuta nella piazza Kim Il-Sung, luogo delle principali parate e celebrazioni del regime nordcoreano, riporta l’agenzia Ria Novosti, che ha pubblicato una foto della piazza affollata e addobbata di palloncini a festa. Dopo la cerimonia di benvenuto e le classiche foto di rito, i due leader si sono incontrati al Palazzo degli Ospiti di Kumsusan, dove il presidente russo soggiornò in occasione della sua prima visita di 24 anni fa in Corea del Nord.

Al centro del vertice bilaterale, il rafforzamento dei rapporti militari tra i due Paesi, entrambi colpiti da sanzioni internazionali. Le relazioni tra Mosca e Pyongyang “stanno entrando in una nuova era e in un periodo di nuova prosperità”, ha assicurato Kim Jong-un nel corso dell’incontro, esprimendo fiducia che “l’ardente amicizia tra i due paesi si rafforzerà”, secondo quanto riporta l’agenzia di informazione russa Tass. “Le relazioni tra i nostri paesi stanno entrando in un periodo di nuova grande prosperità, che non può essere paragonato nemmeno al periodo delle relazioni coreano-sovietiche del secolo scorso”, ha detto il leader della Corea del Nord.

Putin è arrivato in piazza Kim Il Sung, addobbata con bandiere russe e nordcoreane e con grandi ritratti dei due leader, a bordo della ‘limousine’ ‘Aurus’ alla testa di un lungo corteo. Il leader nordcoreano aveva già accolto Putin all’aeroporto, dove i due si sono abbracciati sul tappeto rosso, enfatizzando la relazione sempre più stretta che ha suscitato preoccupazione, oltre che a Seul, anche a Washington: gli Usa accusano la Corea del Nord di aver fornito armi all’alleato storico, la Russia, per usarle in Ucraina, in violazione delle sanzioni Onu in vigore per entrambi i Paesi. Accuse che Mosca e Pyongyang hanno ufficialmente respinto, ovviamente. Si tratta anche del secondo incontro dei due leader in un anno, dopo che Kim, a bordo del suo treno blindato, era andato nell’estremo oriente della Russia lo scorso settembre.

La visita di Putin evidenzia “l’invincibilità e la durata” delle relazioni bilaterali, ha riferito l’agenzia ufficiale Korean Central News Agency (Kcna). Putin viaggia con una copiosa delegazione di funzionari, tra cui il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov.  “Apprezziamo molto il vostro sostegno sistematico e permanente alla politica russa, anche sulla questione ucraina”, ha affermato Putin all’inizio dell’incontro con Kim. Putin ha quindi lodato la cooperazione tra i due Paesi “che si basa sui principi di uguaglianza e di rispetto reciproco degli interessi”. “La Russia e la Corea del Nord sono legate da decenni da una solida amicizia e da uno stretto rapporto di vicinato”, ha detto il presidente russo. Il leader Putin ha poi annunciato che Mosca e Pyongyang hanno messo a punto un documento che “servirà da base delle relazioni bilaterali a lungo termine”.

Putin ha anche auspicato che il suo prossimo incontro con il presidente nordcoreano si tenga al Cremlino. Il capo dello Stato russo ha espresso questo desiderio all’inizio dei negoziati, secondo quanto riporta la Tass. “Sono molto felice del nostro nuovo incontro. Spero che il prossimo avrà luogo in Russia, a Mosca”, ha detto Putin, ringraziando il leader asiatico per il suo invito. La Corea del Nord intende rafforzare ulteriormente la cooperazione strategica con la Russia, ha affermato Kim, aggiungendo che la Corea del Nord sosterrà incondizionatamente tutte le politiche russe.

Pyongyang “apprezza l’importante missione e il ruolo di una forte Federazione Russa nel mantenimento della stabilità strategica e dell’equilibrio nel mondo, ed esprime anche pieno sostegno e solidarietà al governo, all’esercito e al popolo russo nella realizzazione dell’operazione in Ucraina”, ha detto il leader nordcoreano. Putin e Kim hanno quindi firmato un accordo di partenariato strategico. Il contenuto del documento, però, non è stato rivelato al momento. 

La propaganda russo-coreana serve a entrambe le nazioni per mostrare non solo la vicendevole “amicizia”, ma dimostrare la solidarietà contro l’ONU e il blocco occidentale, sempre con la minaccia bellica a fare da sfondo.

(Fonre: AGI)

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