Home In Evidenza Biden è sempre più confuso. Trump chiede test conoscitivo

Biden è sempre più confuso. Trump chiede test conoscitivo

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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel G7 a Borgo Egnazia ha dato di nuovo dimostrazione di grave senilità.

La scena immortalata al G7 di Borgo Egnazia, con l’inquilino della Casa Bianca che sembra essere in stato confusionale, apre nuovi interrogativi in vista delle elezioni americane.

Giorgia Meloni e gli altri capi di Stato assistono all’esibizione dei paracadutisti della Folgore, che atterrano sul prato dopo aver volteggiato con enormi bandiere dei Paesi presenti al summit di Borgo Egnazia; il presidente Usa, Joe Biden, si allontana dal gruppo e sembra vagare in stato confusionale gesticolando nel vuoto. A quel punto la premier Meloni lo va a riprendere, come una nipote in apprensione, e tenendolo per il braccio lo riporta insieme agli altri. In realtà – spiegheranno fonti dell’organizzazione – l’inquilino della Casa Bianca si era staccato per complimentarsi con uno dei militari.

Spiegazione legittima, ma che non convince, anche alla luce di una lunghissima serie di momenti simili che hanno coinvolto l’anziano capo degli USA. Sempre nel corso del summit, Joe Biden ha chiesto a Meloni quando sarebbero iniziate le domande dei giornalisti, senza rendersi conto che erano lì solo per una passerella davanti ai fotografi. Poco dopo, in occasione della foto ” di famiglia” di rito con gli altri leader, si è nuovamente allontanato ed è stato nuovamente richiamato dalla Meloni con una pacca sulla spalla. E sta facendo discutere molto anche la foto che lo ritrae con Papa Francesco, con il presidente americano che arriva a toccare con la fronte uno stupito Pontefice.

Joe Biden ha 81 anni e se dovesse essere rieletto alle prossime elezioni del 4 novembre avrebbe davanti altri quattro anni di presidenza: altri quattro anni di lavoro massacrante, con ritmi serrati, che lo porterà spesso in giro per il mondo. I commentatori americani indugiano ormai sempre più spesso sul tono sempre più flebile della sua voce, sui movimenti sempre più lenti, sulle lunghe pause e sulle preoccupanti amnesie. Prima dell’arrivo al G7 in Italia, era diventato virale un altro video che lo ritraeva in un momento della cerimonia di Juneteenth che si è celebrata alla Casa Bianca: mentre la vicepresidente Kamala Harris e gli altri presenti ballano e battono le mani, Biden sorride con uno sguardo vitreo, come assente, congelato come un baccalà.

Lo stato attuale di salute del presidente Usa, in piena campagna elettorale, preoccupa molto i democratici. I media Usa riprendono sempre più spesso i cali di attenzione e le scivolate di Biden, che in un’intervista arrivò ad affermare di esser stato vicepresidente durante la pandemia e di aver conosciuto, al G7 del 2021, Helmut Kohl e Francois Mitterand, morti rispettivamente nel 2017 e nel 1996. A giovare di queste notizie, il comitato elettorale di Donald Trump, che punta molto sulle debolezze del presidente in carica, anche se per molti americani anche il Tycoon non è nelle condizioni mentali per guidare la nazione: da un recente sondaggio pubblicato dalla Cbs emerge che un quarto degli elettori americani ritiene che né Biden né Trump siano nelle condizioni mentali e cognitive per servire come presidenti.

Mentre Biden appare quindi sempre più vittima di una senilità preoccupante, Trump ne approfitta e chiede un test conoscitivo per accertare le reali condizioni psichiche del suo avversario. Nella storia degli USA Biden non è il primo ad aver avuto problemi di sanità mentale. Anche Trump non scherza in tal senso, con le sue evidenti manifestazioni di narcisismo patologico e deliri di onnipotenza.

Come direbbe ironicamente il Dott. Alessandro Fucci:” Stiamo proprio messi bene”. E ha ragione, nella sua caustica ironia.

Dittatori che disperdono palloni aerostatici pieni di letame e rifiuti, come Kim-Jong-un, dittatori che minacciano ritorsioni nucleari, vedi Putin, dittatori che negano diritti universali( Iran più di tutti). Il mondo è costantemente sull’orlo del baratro, e affidare la valigetta col pulsante rosso a un vecchietto rimbambito o a un egomaniaco megalomane fa riflettere su come l’equilibrio mondiale sia diventato un pericolosissimo gioco di funamboli sopra l’abisso.

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