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Roma, abbandona la figlia sul Raccordo per un 5 in latino!

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La ragazzina è stata soccorso dai vigili urbani

Ha abbandonato la figlia sul Grande Raccordo Anulare perché aveva preso 5 in latino. E’ accaduto a Roma e, secondo quanto riporta La Repubblica, la madre 40enne, che vive nella zona della Pisana, è stata denunciata per maltrattamento di minore. A soccorrere la ragazzina, che camminava terrorizzata sul Grande Raccordo Anulare vicino alla galleria Appia, sono stati gli agenti della Polizia Locale, gruppo Spe a cui ha raccontato di aver litigato con la madre per l’insufficienza e di essere stata lasciata sola sull’autostrada.

“La ragazza ha detto agli agenti di essere stata fatta scendere dall’auto della madre dopo un litigio ed è stata portata negli uffici di Ponte di Nona dai caschi bianchi. Dell’ episodio è stato tempestivamente informato il Tribunale per i Minorenni di Roma” racconta Marco Milani, sindacalista del Sulpl.

Una vicenda assurda.

Io ringrazio il Prof. Vincenzo Gaudiello di avermi “rimandato” a settembre in latino in Primo Liceo. Fu una esperienza bellissima. Studiai con così tanta lena che imparai le Ecloghe di Virgilio a memoria:Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi silvestrem tenui Musam meditaris avena; nos patriae finis et dulcia linquimus arva. Nos patriam fugimus…“( dopo 30 anni ricordo ancora qualche verso!) All’esame di riparazione mi presentai senza i libri. Fu un esame “tosto”, da maturità. Lui rimase sbalordito. Mi chiese perché non avessi studiato durante l’anno, visto che ero bravo in latino, dopotutto. Io risposi “culpa machinae Nintendis, ludus…”, e giù a ridere!

Gentile Sig.ra, sua figlia ha sbagliato, e oggi giorno con i mille svaghi e problemi adolescenziali studiare latino o greco sembra anacronistico inutile e noioso agli occhi dei giovani. Io stesso, come ho detto sopra, tralasciai lo studio per i videogiochi, e ne pagai le conseguenze con una estate spesa sui libri. Ma mi fu da monito, e trassi giovamento dagli errori commessi. D’altronde, usando il famoso adagio, errare humanum est, perseverare autem diabolicum“( grande Seneca!)…

Quando mio padre seppe che fui rimandato in Latino, ci rimase male, malissimo. Lui e mio nonno mi fecero una bella ramanzina, ma dopo poco accettarono il fatto e mi incoraggiarono a studiare e a dar prova delle mie capacità. In questo consiste l’empatia, nel comprendere ed aiutare. Non bisogna punire come Lei ha fatto, mi perdoni la sincerità, ma ha sbagliato. Bastava discuterne con sua figlia e venirne a capo, in maniera civile. A tutto c’è rimedio, fuorché la Morte. Lo diceva mio padre, e aveva ragione.

Quando passai brillantemente l’esame di riparazione, mio padre mi regalò due “cartucce” gioco per la console…!

Cum grano salis…

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