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Le ripicche economiche di Putin

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Un tribunale di San Pietroburgo ha ordinato il sequestro di beni in Russia per un valore di oltre 700 milioni di euro appartenenti a tre banche europeeUniCredit, Deutsche Bank e Commerzbank.

Il congelamento – focalizza il Financial Times – “segna una delle più grandi mosse” contro i gruppi stranieri, dopo che la maggior parte delle banche internazionali ha ritirato o liquidato le proprie attività in Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina ordinata dal presidente Vladimir Putin nel febbraio 2022.

Alla base del maxi sequestro le contestazioni di Ruskhimalliance, una filiale di Gazprom, per la mancata realizzazione di un impianto di trattamento del gas e di impianti di produzione di gas naturale liquefatto a Ust-Luga vicino a San Pietroburgo.

Un contratto in proposito era stato firmato a luglio 2021, ma sospeso dalla società di ingegneria tedesca Linde, dopo il varo delle sanzioni dell’UE. Ruskhimalliance si è così rivolta alle banche garanti, che si sono rifiutate di adempiere ai loro obblighi perché “il pagamento alla società russa potrebbe violare le sanzioni europee”.

Il caso Unicredit Banca

Il tribunale ha sequestrato beni di UniCredit per un valore di 463 milioni di euro, pari a circa il 4,5% dei suoi asset nel paese, mentre il congelamento dei beni di Deutsche Bank è pari a 238,6 milioni di euro.

Il Financial Times spiega che la corte ha, inoltre, stabilito che la banca tedesca non può vendere le proprie attività in Russia senza l’approvazione di Putin. Ancora ignoti i dettagli dell’azione nei confronti di Commerzbank, per i quali Ruskhimalliance ha chiesto un congelamento fino a 94,9 milioni di euro. Nell’elenco dei garanti, peraltro, figurano anche la Bayerische Landesbank e la Landesbank Baden-Württemberg: anche contro di loro la società russa ha intentato una causa presso il tribunale di San Pietroburgo.

Ad aprile un tribunale russo aveva ordinato il sequestro di fondi per oltre 400 milioni di dollari da parte di JPMorgan Chase a seguito di un ricorso legale da parte della banca statale russa VTB, ma una successiva sentenza avrebbe annullato parte del sequestro.

La vicenda sarà al centro del ‘tavolo Russia’, convocato per lunedì 20 maggio di mattina dal ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Farnesina, con aziende e istituzioni impegnate nel mercato russo.

(Fonte:Financial Times, ADNKronos)

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