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La morte del giornalista Rai Franco Di Mare

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“Ho preso un mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell’aria. Si prende perchè si respirano particelle di amianto senza saperlo, senza rendersene conto, perchè una fibra d’amianto è seimila volte più piccola di un capello, seimila volte più leggera di un capello. Una volta liberata nell’aria non si deposita più per terra, e ha un tempo di conservazione lunghissimo, può restare lì in attesa sino a 30 anni, e quando si manifesta ahimè, di solito è troppo tardi”. Con queste parole Franco Di Mare, storico giornalista Rai, a lungo inviato in teatri di guerra nella ex Jugoslavia, ha annunciato a ‘Che Tempo che Fa’ di Fabio Fazio la sua malattia, presentando il suo libro ‘Le parole per dirlo’.

La morte di Franco Di Mare è giunta a poche settimane dal suo annuncio pubblico in televisione. Il giornalista aveva rivelato a Che Tempo Che Fa di avere un mesotelioma, un tumore aggressivo provocato dall’esposizione ad amianto. Questione che aveva portato il giornalista ad accusare la Rai del comportamento degli ultimi anni, sottolineando di non aver ricevuto dall’azienda il sostegno che si attendeva, né sotto il profilo emotivo, né dal punto di vista formale, dopo aver richiesto lo stato di servizio per riuscire a risalire alle possibili connessioni tra il tumore e il suo lavoro da inviato.

A poche ore dalla notizia della morte di Di Mare è arrivata un comunicato dell’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che al momento del lutto ha parlato delle prossime azioni da intraprendere: “Come Osservatorio nazionale amianto chiederemo al procuratore di Roma che venga fatta piena luce e giustizia sulla morte inaccettabile e ingiusta di Franco Di Mare anche per il trattamento ricevuto dalla Rai che lui stesso ha denunciato”. Bonanni ha aggiunto: “Come Osservatorio proseguiremo la battaglia di giustizia e raccogliamo il testimone dell’impegno di Franco Di mare contro l’amianto” aggiunge Bonanni. “Sono reati perseguibili d’ufficio e come associazione siamo pronti a costituirci come parti offese. Chiederemo che i responsabili della morte di Di Mare siano individuati e puniti”. 

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