Negli Usa il dibattito è già in corso: ci si sta preparando ad una eventuale pandemia di influenza aviaria? Se sulla rivista ‘The Lancet’ si evidenziano i passaggi fondamentali da non tralasciare – dal rapido sviluppo di test specifici H5 ad analisi virologiche continue per identificare i cambiamenti nel virus che potrebbero avere un impatto su adattabilità e trasmissibilità, dallo sviluppo e produzione di vaccini alla comunicazione chiara e trasparente col pubblico – esperti d’Oltreoceano come lo scienziato Eric Topol fanno notare che al momento “non si sta facendo tutto ciò molto bene” e occorre “prepararsi” alla possibilità di trasmissione dell’influenza aviaria di H5N1 da uomo a uomo.
Negli Stati Uniti venne identificato il virus H1N1 nel 2009, che era emerso in Messico e venne identificato in California” e poi in altri Stati, prima di essere dichiarato pandemia.
Il rischio “zoonosi”, ossia il passaggio di virus da animale a uomo è sempre in agguato.