Giusy Ferreri e la frase inopportuna sul palco del Primo Maggio: «Ca**o, tutto questo lavoro per niente» .
Al concertone del Primo Maggio il meteo ha causato qualche disagio. La cantautrice Giusy Ferreri non si trattiene e dal microfono accidentalmente attivo esce una dichiarazione troppo sincera.
Nella giornata di ieri 1 maggio, al Circo Massimo di Roma, sì è tenuto il grande concerto a partire dalle ore 15:15, in onda su Rai 3. La prima a salire sul palco è stata Giusy Ferreri, ma il maltempo ha stravolto tutto lo spettacolo. La cantautrice ha tentato comunque di esibirsi malgrado l’acquazzone, con la nuova band che la accompagna, i Bloom. Ci sono stati tuttavia molti problemi tecnici che hanno impedito la continuazione dello show e i cantanti sono rimasti amareggiati dalla faccenda. Giusy, in particolare, desiderava fare un gran debutto con la band, quindi si fa sentire indignata quando capisce che non sarà possibile cantare. E, col microfono inaspettatamente acceso, dice: «Ca**o, un sacco di lavoro per niente». Un video sulla piattaforma digitale ” X ” la riprende nel momento cruciale.
Giusy ha spiegato che durante il concerto, non si sarebbe potuto riprodurre la parte orchestrale della canzone È la verità. La cantante ci teneva molto a presentare il brano nella sua totalità, così come è stato inciso sul disco, con il giusto accompagnamento per il quale aveva lavorato molto. L’esibizione non è stata come la aveva immaginata ma spera di poter ripresentare È la verità quando i temporali che stanno colpendo tutta Italia cesseranno. Dopo l’iniziale indignazione, Giusy Ferreri ci ha scherzato su e ha interpretato il brano in una versione da lei stessa definita «più grezza e rock ‘n’ roll». L’artista ha dichiarato di esserne comunque molto orgogliosa.
Complimenti a Giusy per essere così simpaticamente sboccata.
L’edizione 2024 (la 36esima della storia) del concertone si è tenuta per la prima volta al Circo Massimo di Roma, lasciando la storica sede di Piazza San Giovanni in Laterano(causa lavori per il Giubileo). Le novità, però, non sono certo finite qua. A guidare l’evento ci sono stati Noemi ed Ermal Meta, non sempre a proprio agio nei panni (inediti) di conduttori. I cantanti sono sembrati un po’ frenati, forse proprio per questo, gli organizzatori hanno deciso di affiancare loro anche BigMama, che aveva condotto l’opening dell’evento dalle 13 conquistando già il pubblico. La cantante campana, seppur un po’ sopra le righe, è stata la mattatrice della serata, tenendo vivo sempre il palco. Il Concerto del Primo Maggio 2024, però, non ha certo avuto dalla sua la fortuna: una pioggia incessante ha segnato l’evento, colpito da vari problemi tecnici. Una nota di merito va a Ermal Meta, che ha sempre ironizzato sulla situazione e, in occasione di un ritardo, ha intrattenuto tutti cantando un’emozionante versione di “Hallelujah”. Purtroppo per il cantante e conduttore, però, il suo Primo Maggio passerà alla storia anche per la gaffe con Jane Goodall, che stava per essere congedata senza nemmeno avere fatto il suo discorso, di cui Meta si era evidentemente dimenticato.
I cantanti
In quasi nove ore di musica senza sosta, nel “concertone” di ieri non sono mancate esibizioni degne di nota. Tra gli artisti che hanno conquistato il Circo Massimo ci sono Motta, ma anche i Cor Veleno, simbolo dell’hip hop romano e acclamati dal pubblico locale da oltre vent’anni. Cosmo si è esibito con tanto di bandiera della Palestina, mentre Morgan ha parlato dell’intreccio pericoloso tra musica e mercato, della contrapposizione tra le “belle canzoni” e le canzoni di successi, che il cantante ha definito “rutti”. Retorica e a tratti pesante, invece, la “bacchettata” di Tropico sulla musica suonata, mentre la serata ha visto salire sul palco i nomi più importanti: Geolier, Ultimo, Mahmood, Coez e Frah Quintale, Colapesce e Dimartino, Rose Villain, Tananai e Achille Lauro. Quest’ultimo ha chiesto al pubblico di mettere via i cellulari e ha letto la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Essere qui per me è un dovere, sto dalla parte dei dimenticati da Dio”. La protagonista indiscussa della serata, però, è andata ben oltre la musica: Jane Goodall, antropologa britannica, 90 anni, ha spiegato la somiglianza e la connessione tra uomo e scimpanzé anche nel modo di vivere la musica, come dimostrato dalla sua imitazione. Un messaggio importante e un pensiero moderno in un mondo in cui troppo spesso si tende ad andare indietro.
Qualcuno malefico ha detto:” hanno avuto il circenses, invece del pane avranno il kebab”.
Più che il concertone, ieri mi ha divertito il circo dei sindacati, soprattutto Sbarra, che è uno spasso quando parla.
Il lavoro c’è e non c’è, è mal pagato, è rischioso, è in nero, è inappropriato alle proprie qualifiche, è stancante, è degradante per la persona, è sostituito dalle macchine, è “diretto” da persone indegne e cattive, è il meccanismo principale di un motore che annaspa.
Pensateci.