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La scuola di Pioltello e il Ramadan: aggiornamento

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Sul caso riguardante la scuola di Pioltello che ha previsto un giorno di chiusura per rispettare la fine del Ramadan interviene adesso l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia. Interviene in seguito ad una ispezione , riscontrando “talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d’istituto” invitando quindi il dirigente scolastico a valutare se disapplicare la delibera ed anche il consiglio d’istituto a valutare la possibilità dell’annullamento.

“In relazione al caso dell’Istituto Iqbal Masih di Pioltello, che ha deciso di sospendere l’attività didattica il 10 aprile, sulla base delle risultanze dell’accertamento ispettivo disposto dall’Usr per la Lombardia, sono state evidenziate talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d’istituto”, si legge in un nota dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia.

“Il direttore generale dello stesso ufficio ha pertanto invitato il dirigente scolastico, nella sua qualità di garante della legittimità dell’azione amministrativa della scuola, a valutare la disapplicazione della delibera – riferisce la nota – e la possibilità dell’annullamento in autotutela da parte dello stesso Consiglio d’istituto, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia”.

Le polemiche di certo non finiranno, essendo questo ormai un caso che rende l’idea sull’evoluzione sociale che si sta facendo strada in Italia. La scuola in esame ha la metà degli iscritti proprio di religione islamica, e si evince chiaramente l’andamento sociodemografico nel “belpaese”.

Non per “fare” razzismo, ma è chiaro che, con l’attuale e incessante flusso di clandestini irregolari, con la sempre più negativa natalità italiana, a fronte della sempre più crescente natalità di prima seconda terza generazione di immigrati l’Italia sta cambiando e cambierà irrimediabilmente il suo volto. Ma il mondo funziona così. Prima si invadevano gli stati con le guerre, ora si usano mezzi più subdoli. La Signora Meloni ha tradito il suo programma, visto che parlava di “blocco navale”, e invece va a dare inutilmente fondi proprio dove partono i natanti della disperazione. Ma funziona così.

Avete mai visto “Pasqualino sette bellezze” della regista Lina Wertmuller? C’è una scena, verso la fine del film in cui Giancarlo Giannini “predice”(quello cui allude prima Fernando Rey nel lager nazista) ciò che sarà il mondo di oggi, dove sono i numeri demografici a contare.

Ma in Italia “non si fanno” più figli. Ed ecco la sostituzione etnica.

Sic transit gloria mundi.

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