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Adieau posto fisso: Roberto Re e la self-made philosophy

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Il lavoro ha cambiato dimensione e siamo ormai nell’era dell’addio al ‘posto fisso‘, ognuno può diventare imprenditore di se stesso. Parte da Milano il ciclo di seminari del primo ‘formatore italiano’ Roberto Re che celebra i vent’anni del suo libro “Leader di te stesso” (ed. Mondadori) . Molte tappe per spiegare come si raggiunge oggi la propria leadership personale e professionale, ben 500 mila copie vendute in venti anni. “La cosa più incredibile – osserva Roberto Re – è che il volume continua a spopolare sul mercato, segno che le persone hanno ancora bisogno di essere guidate. Anzi, i concetti che esprimo nel libro oggi sono quanto mai attuali. Anche perché i mutamenti radicali che sono avvenuti nel mondo, penso alle guerre in corso e alla pandemia, hanno reso acute le incertezze. Senza dimenticare che il posto fisso è ormai diventato una chimera e la routine quotidiana è fonte di uno stress profondo. Una condizione umana che va analizzata a fondo”.

Il tour termina il 28 febbraio al Cosmopolitan di Civitanova Marche, passando per tutte le principali città italiane: Bologna (5 febbraio), Firenze (6 febbraio), Brescia (7 febbraio), Roma (12 febbraio), Napoli (13 febbraio), Bari (14 febbraio), Lecce (15 febbraio), Torino (20 febbraio), Verona (21 febbraio), Treviso (22 febbraio). “Non sarà una lezione cattedratica -spiega Re – ma nemmeno uno spettacolo teatrale. Saranno, come da 30 anni a questa parte, tre ore nel corso delle quali spiegherò come oggi è possibile lavorare sulla propria intelligenza emozionale che aiuta a diventare consapevoli e padroni di sé stessi”. Un obiettivo che secondo Re si raggiunge osservando 5 regole di base: avere piena gestione delle emozioni, mantenere il giusto equilibrio fra corpo e mente, utilizzare la mentalità del risultato per massimizzare l’efficienza e bilanciare lavoro e tempo libero, creare e coltivare relazioni positive, costruire i presupposti per una comunicazione chiara ed efficace.

“Solo così -spiega Roberto Re- si riesce a controllare, se non abbattere, lo stress che limita la vita di molte persone e che spesso porta a commettere errori sia sul posto di lavoro e sia in casa. Provo a trasmettere, nel corso dei seminari programmati, come riconoscere le nostre insicurezze e come trasformare le difficoltà in opportunità. Io sono il responsabile della mia vita perché dipende tutto da me”. “So che in molti potrebbero non essere d’accordo perché in alcune circostanze potremmo subire degli eventi, come ad esempio un terremoto, eppure – continua Re – qualsiasi cosa ci accada siamo sempre i responsabili di quello che facciamo, con ciò che ci succede. Uno stesso evento, infatti, può distruggere emotivamente una persona o può ‘magnificare’ un’altra”. L’obbiettivo di riferimento va dai 30 ai 50 anni e l’80% è rappresentato da liberi professionisti: “Sono tutte persone – evidenzia Re – che hanno una visione diversa dalla nostra e da quella dei nostri padri. Il lavoro non viene visto più come unico motivo di vita ma si cerca, sempre più, di renderlo compatibile con il privato”.

Notevole.

(Fonte:adnkronos)

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