Home Cronaca Trattori in protesta: purtroppo manca un unico leader

Trattori in protesta: purtroppo manca un unico leader

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Dopo Germania e Francia, anche gli agricoltori italiani protestano per far valere i propri diritti criticando politiche agricole UE e salari bassi. Ma la rivolta dei trattori in Italia è acefala, senza un vero capo. Oggi la marcia tra Matera e Altamura, direzione Bari. Diverse le sigle , le storie e le zone di interesse, ma unico è l’obbiettivo: protestare.

Tra i tanti nomi di possibili “guide”, quello che circola più spesso sui media è quello di Danilo Calvani, ex ‘forcone‘ e attuale leader del ‘Cra Agricoltori traditi’, in queste ore si sta dando molto da fare per una possibile ‘marcia su Roma‘, annunciando anche la presenza di un attivista a Sanremo in occasione del Festival. Già ieri diversi trattori si sono posizionati alle porte della Capitale ed entro giovedì si prevede l’arrivo almeno di 1.500 mezzi agricoli. Presidio con trattori anche su via Nomentana con un altro nome della protesta, Salvatore Fais, del movimento Riscatto Agricolo, che tiene a sottolineare “siamo un gruppo autonomo e apolitico”.

Un nome del movimento bresciano è Davide Pedrotti, mentre a Cagliari c’è Roberto Congia, del Movimento pastori sardi, tra gli organizzatori del presidio che continua ad andare avanti da martedì scorso al porto di Cagliari. Altro protagonista con azioni in Veneto è Giorgio Bissoli, anche lui ex Forcone, oggi rappresentante di Azione Rurale e del movimento Uniti si Vince, per il quale “la madre di tutte le battaglie è la legge sui costi di produzione”. Ciascuno, insomma, porta avanti le istanze degli agricoltori (e guida i trattori) nel proprio territorio, chissà poi che la Capitale non li riunisca tutti. Intanto, le manifestazioni spontanee vanno avanti lungo tutto lo Stivale: questa mattina le associazioni Liberi Agricoltori di Puglia e Basilicata organizzano una mobilitazione interregionale che si svolgerà tra Matera e Altamura (Bari), con una marcia di trattori verso Bari.

I “trattori” hanno il mio pieno sostegno, così come quello di tutti gli italiani, credo, disagi a parte per i rallentamenti nella viabilità. Ma la loro protesta e giusta e vera, e l’Europa(UE) sbaglia o c’è qualcosa sotto le direttive che non è chiaro. Perché qui si ledono non solo diritti lavorativi, ma anche diritti “alimentari”, ed in particolar modo è “il made in Italy”(così come nelle altre nazioni UE) a essere sotto attacco dei prodotti extraeuropei di dubbia provenienza e di oscura qualità.

L’altro giorno ero in auto, dovevo proprio sorpassare un trattore su una strada di campagna, ho suonato il clacson ritmando, così ha capito” che sono dalla sua parte”, ed il trattorista mi ha risposto con un simpaticissimo clacson salutandomi cordialmente. Oggi ho intervistato un coltivatore che si preparava a raggiungere la massa di altri, che come lui, faticano ad andare avanti. Non dimentichiamoci che in questo clima di scoramento e rabbia, molti si sono suicidati, non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa.

Signora Von Der Leyen, cos’ha in mente?

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