Trovandomi in un posto davvero bello e accogliente( non dirò al momento dove, ma ringrazio per l’ospitalità la Sig.ra Annamaria & Sig. Pancrazio, Mr. Nicola & Michela e anche la Sig.ra Gina) ho avuto modo di vedere un curioso e simpatico foglio su una parete in un angolo bar.
E’ “la ricetta della Felicità”, e recita cosi:
“100 grammi di Serenità
200 grammi di Rispetto
un pizzico di Fantasia
un bicchiere di Allegria
tre cucchiai di Pazienza
Intelligenza Q.B.( “quanto basta” NdR)
mescolare con cura e far lievitare nel Cuore!”
Non trovate ( come il sottoscritto ) che sia una cosa davvero bella?
La Felicità è tante cose. E’ innanzi tutto soggettiva, perché è come percepiamo personalmente qualcosa, qualcuno, un momento o un luogo che ci fa stare bene. Su Wikipedia c’è scritto che:
” La felicità è lo stato d’animo ( sentimento ) positivo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri. L’etimologia(ossia l’origine della parola) fa derivare felicità dal latino felicitas, deriv. felix, -icis, “felice”, la cui radice “fe-” significa abbondanza, ricchezza, prosperità.La nozione di felicità intesa come condizione (più o meno stabile) di soddisfazione totale, occupa un posto di rilievo nelle dottrine morali dell’antichità classica, tanto è vero che si usa indicarle come dottrine etiche eudemonistiche(dal greco eudaimonìa solitamente tradotto come “felicità”). “
Sulla traduzione di “eudaimonia” (in greco εὐδαιμονία) non sono proprio d’accordo, perché “eu” significa “buono” e “daimon” è “spirito”, ma va bene ugualmente, le interpretazioni etimologiche possono essere tra le più svariate, il senso è quello: essere in condizione di spiritualità positiva, quindi Felicità.
Per qualcuno la Felicità può essere una ricca vincita al gioco, oppure una giornata all’acqua-park, magari aprire un barattolo di Nutella(Tm); molto si è detto sul concetto di Felicità, soprattutto i filosofi si sono arrovellati il cervello nella ricerca della risposta universale, come Seneca, che vedeva nella Verità la Felicità( ah, se l’avesse compreso il suo allievo Nerone!), o prima ancora Epicuro, che lessi al liceo commentando “la lettera sulla Felicità”( a Meneceo) con la Prof.ssa Vittorini(grandiosa) dove esorta a praticare la filosofia stessa, l’Amore per la Conoscenza in sé. Nietzsche pensava che la felicità fosse “forza vitale”, uno spirito che lotta contro qualunque ostacolo che limiti la libertà e l’affermazione di sé, ed in parte ha ispirato le moderne libertà dell’uomo e della auto-realizzazione. La filosofia ha da sempre cercato di definire e comprendere il concetto di felicità, ma in ultima analisi, la felicità è un’esperienza puramente soggettiva e personale che ognuno deve scoprire per se stesso. Quando lessi Candide di Voltaire rimasi nel dubbio, anche se la frase ” viviamo nel migliore dei mondi possibili” mi è rimasta impressa, nonostante tutte le disgrazie del mondo di cui siamo testimoni diretti o meno.
Dunque la Felicità, per quanto astratta e forse intangibile, è un fine da raggiungere, secondo le nostre possibilità.
La Felicità è anche “costituzionale”, la troverete menzionata nella Costituzione della Repubblica Italiana, che con l’articolo 3, sancisce il principio del pieno sviluppo della persona umana come diritto di tutti, incluso il diritto alla felicità. Questo si basa sull’uguaglianza e sulla dignità sociale dei cittadini davanti alla legge, ponendo l’accento sull’importanza del benessere individuale come parte integrante dei diritti umani fondamentali. Qui “libertà” e felicità sono sinonimi. Spero che Zagrebelski sia d’accordo con questa mia esegesi.
Non solo la Costituzione Italiana, ma anche la più famosa Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America fa un esplicito riferimento alla Felicità. Thomas Jefferson introdusse l’idea che la felicità dovesse essere considerata un diritto fondamentale, non solo la vita, la libertà e la proprietà. Nonostante non sia stato definito con precisione, la sua inclusione nella Costituzione americana conferma l’impegno del governo nei confronti del benessere dei cittadini.
Personalmente ritengo la Felicità un momento particolare, dove confluiscono fattori particolari, e forse, dal mero punto di vista biologico, è il rilascio delle endorfine che fa stare bene. Posso dire di essere stato felice, in diverse occasioni, in situazioni differenti, eppure ora come ora per me la felicità assoluta sarebbe vedere tutti felici. Ecco, sarei felice se tutti non soffrissero, creature animali comprese. Sarei felice anche con poco, so essere spartano nelle necessità. Sarei felice già al mattino vedendo i fiori campanellini sbocciare nel loro piccolo splendore…
Ma ripeto, è tutto soggettivo. Spero che tutti trovino la loro Felicità, purché non sia a scapito degli altri.
Tutti meritano di vivere almeno un momento bello, sennò che vita sarebbe?