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In Russia si muore senza un perché( o meglio c’è ma non si dice)

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Un altro morto in Russia, “suicida” in questo caso.

L’esponente del partito di Russia Unita di Vladimir Putin, Vladimir Egorov, è morto all’età di 46 anni dopo essere precipitato da una finestra del suo appartamento al terzo piano di un edificio della città di Tobolsk, in Siberia, rendono noto fonti ucraine. Il corpo esanime è stato rinvenuto mercoledì scorso. Le autorità russe hanno aperto un’ inchiesta sulle cause della morte che richiama, per la similitudine delle circostanze, una serie di morti sospette nelle fila del potere politico ed economico russo. Egorov era deputato della Duma locale. Nel 2016 era stato condannato per corruzione ma aveva evitato la pena, sostengono certe fonti, grazie ai suoi incarichi politici.

Egorov non occupava una posizione cruciale nella piramide del potere politico in Russia. Ma la sua morte, avvenuta in circostanze ancora misteriose, ricorda comunque quella di numerosi altri esponenti importanti deceduti uno dopo l’altro dall’inizio della guerra contro l’Ucraina.

Il vice presidente di Sberbank, Nikolai Vasev è morto improvvisamente per un infarto all’età di 42 anni, lo scorso novembre. Era stato responsabile del settore clienti privati e proprietà della principale banca russa. Dal dicembre 2022, meno di un anno dopo l’invasione dell’Ucraina, era diventato vice direttore della banca colpita duramente dalle sanzioni dell’UE e che ha di conseguenza registrato, nel 2022, un crollo dei profitti del 90%.

L’ex comandante della 6a armata dell’aeronautica e la difesa aerea russa, Vladimir Sviridov, era stato trovato morto, assieme alla moglie Tatyana nella loro abitazione nel territorio di Stavropol, sempre lo scorso novembre. I corpi dell’ex generale 68enne e la moglie 72enne sono stati trovati uno accanto all’altro sul letto, nella loro casa del villaggio di Andzhievskij, vicino alla città di Mineralnye Vody. La morte risaliva ad almeno una settimana prima. Secondo l’agenzia di stampa Ria Novosti non vi erano segni di morte violenta. Si era ipotizzato un avvelenamento da monossido di carbonio, ma i tecnici dell’ente del gas ” Gorgaz” non ne hanno trovato tracce. La sesta armata dell’aviazione, guidata da Sviridov fino al 2009, è attualmente impegnata nella guerra in Ucraina.

Vladimir Nekrasov, capo del Consiglio d’amministrazione di Lukoil( che ha avuto ripercussioni anche qui in Italia), era morto per “insufficienza cardiaca acuta”, terzo dirigente del colosso russo del petrolio a morire improvvisamente dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo scorso agosto, era morto in un incidente aereo il capo della compagna Wagner Evgheny Prigozhin in un incidente aereo, ma probabilmente un attentato con esplosivo all’interno del velivolo.

A luglio Anton Cherepennikov, 40 anni, era morto in seguito a un arresto cardiaco improvviso nel suo ufficio di Mosca. Era il numero uno di una grande società di informatica russa, la Ics holding, considerata molto vicina ai servizi segreti del Cremlino, che si sarebbe servita dell’azienda per i suoi sistemi sorveglianza delle attività online dei cittadini russi. Il controllo è potere.

Il magnate degli insaccati e deputato Pavel Antov è morto in India a dicembre 2022, dopo essere precipitato dal terzo piano dell’albergo in cui soggiornava in quello che è stato considerato dalle autorità indiane come suicidio. Solo due giorni prima, il suo amico e compagno di viaggio, Vladimir Budanov era morto di attacco cardiaco il giorno del 65esimo compleanno di Antov. Budanov, 61 anni, soffriva di cuore.

Alexander Buzakov, direttore dei cantieri navali di sottomarini convenzionali, è morto all’improvviso a dicembre del 2022. Nessuna causa della morte riferita dalle autorità. Anatoly Gerashchenko, ex rettore dell’Istituto per l’aviazione di Mosca è morto in un incidente a settembre del 2022.

Il presidente della compagnia petrolifera Lukoil Ravil Maganov è morto all’inizio dello stesso mese, dopo essere caduto dalla finestra di un ospedale di Mosca. L’imprenditore Ivan Pechorin, a capo dell’Azienda per lo sviluppo dell’Estremo oriente e per l’artico, è annegato il 10 di quel mese infausto vicino a Punta Ignatyev a Vladivostock.

Il manager di Lukoil Alexander Subbotin è stato trovato morto vicino a Mosca a maggio 2022, dopo un trattamento con veleno di rospo somministrato da uno sciamano. Il dirigente di Gazprom Leonid Shulman, a capo della direzione trasporti di Gazprom Invest, è stato trovato morto nella sua dacia a Leninsky, vicino a San Pietroburgo il 30 gennaio. Accanto al suo corpo, gli inquirenti hanno trovato un biglietto di addio. Il mese successivo, il 25 febbraio, un altro dirigente di Gazprom, Aleksandr Tyulakov, è stato trovato morto nel garage della sua casa, nello stesso villaggio. Novaya Gazeta aveva parlato allora di suicidio.

L’ex vice presidente di Gazprombank, Vladislav Avayev, era stato trovato morto con la moglie e la figlia nella sua abitazione di Mosca il 18 aprile del 2022. Le autorità avevano parlato di omicidio- suicidio. Il 19 aprile Sergey Protosenya, ex dirigente della produttrice di gas Novatek, una azienda in parte controllato da Gazprom, è stato trovato morto nella sua casa di Lloret de Mar, vicino a Barcellona. Nella residenza sono stati trovati i corpi della moglie e della figlia, con segni di violenza. Anche in questo caso, le autorità spagnole avevano concluso che si era trattato di un duplice omicidio seguito da suicidio, una versione contestata dal figlio, secondo cui si è trattato di un triplice omicidio.

Il miliardario russo di origine ucraina Mikhail Watford, è stato trovato morto nella sua casa del Surrey, in Inghilterra, il 28 febbraio del 2022. Vasily Melnikov, 43 anni, a capo di MedStom, una società di componenti mediche, è stato trovato morto con la moglie, di 41, e i loro due bambini di dieci e quattro anni, a Nizhny Novgorod il 23 marzo del 2022.

E’ un elenco bello lungo di “morti sospette” che non possono passare inosservate, soprattutto perché il filo conduttore che le unisce non solo è la morte comune, generalmente attacco cardiaco(provocato da qualche agente chimico in odore di FSB), ma il denaro e la linea di potere che porta alla Duma e a Putin.

Putin non è nuovo nell’essere al centro di morti “eccellenti”, che siano appartenenti alla sua nomenklatura o avversari politici e giornalistici, come nel caso di Anna Politkovskaja, morta uccisa il giorno del compleanno dello Zar, coincidenza delle coincidenze.

Mi ero ripromesso di non scrivere su(e ovviamente contro) Vladimir Putin, dopo aver avuto un incubo in cui mi minacciava con quel suo sorriso dicendomi che avrebbe mandato qualcuno a farmi fuori col Noviciok, il famigerato veleno, ma ho ritenuto che fosse mio dovere informare chi legge su cosa sta accadendo non molto distante da noi, perché, se è vero come si dice ” la Cina è vicina”(alleata dello Zar), allora la Russia lo è ancor di più, sia geograficamente che economicamente.

Viviamo tutti in tempi di sicuro non facili o semplici, con il rischio di pandemie e guerre nucleari, eppure non ci accorgiamo, veramente, di come il Male assuma le forme più diverse. Qualcuno potrebbe obbiettare che dietro c’è la “ragion di Stato”, ma ciò non giustifica i mezzi e gli scopi di chi scende in campo nel vasto panorama mondiale.

La guerra in Ucraina prosegue con notizie altalenanti su quel presidio o l’altro bombardati conquistati o persi, e intanto non solo la popolazione muore, ma è in atto un accordo silenzioso tra forze internazionali di cui noi nemmeno siamo veramente a conoscenza. Grano, petrolio, gas, armi, soldi. Ecco le parole da taggare.

Per ora gli equilibri reggono, finché farà comodo agli interessati, e altre testa cadranno, in un modo o nell’altro.

(Fonte:ADN-Kronos)

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