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Tony Chung è riuscito a fuggire mentre era nell’isola meridionale giapponese di Okinawa

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Ieri 29 dicembre

“Sono arrivato sano e salvo nel Regno Unito e ho presentato una richiesta ufficiale di asilo politico” sono le parole di Tony Chung su Facebook sulla sua fuga verso l’Europa.

All’epoca ventenne, nel 2021 Chung è stato il primo attivista a essere incarcerato in base alla legge sulla sicurezza che colpisce la “secessione”, dopo aver chiesto l’indipendenza del territorio restituito alla Cina dal Regno Unito nel 1997. 

Scontata parte della pena e scarcerato per buona condotta, ma pur sotto stretta sorveglianza, aveva ottenuto il permesso di trascorrere una vacanza nell’isola meridionale giapponese di Okinawa. Da qui ha organizzato la sua fuga per l’Europa con l’aiuto di “soggetti e organizzazioni” di Stati Uniti, Canada e Regno Unito a lui amici.

Oggi 30 dicembre

Pechino chiede al Regno Unito di rimpatriare l’attivista di Hong Kong Tony Chung per aver violato l’ordine di sorveglianza post-carcere durante la richiesta di asilo.

L’ambasciata cinese nel Regno Unito chiede alla Gran Bretagna di agire dopo che l’ex attivista pro-indipendenza di Hong Kong ha infranto l’ordine di sorveglianza post-carcere ed è fuggito nel Regno Unito per chiedere asilo.

“Esortiamo le autorità britanniche ad arrestarlo il prima possibile e a rimpatriarlo a Hong Kong”, ha detto il portavoce dell’ambasciata.

Pechino ha esortato il Regno Unito ad arrestare e rimpatriare un attivista di Hong Kong che ha lasciato la città mentre era sotto sorveglianza post-carcere per chiedere asilo politico in Gran Bretagna.

Tony Chung Hon-lam, l’ex coordinatore del gruppo indipendentista Studentlocalism, ora sciolto, ha rivelato in precedenza di aver lasciato Hong Kong e ha citato le preoccupazioni per le frequenti richieste della polizia di incontrarlo dopo il suo rilascio dal carcere sei mesi fa.

L’ambasciata cinese nel Regno Unito ha dichiarato venerdì che l’attivista ha violato i termini di un ordine di supervisione post-rilascio di un anno da parte del Dipartimento dei Servizi Correzionali e ha esortato le autorità britanniche a cooperare nel suo arresto.

Chung è stato rilasciato dal carcere a giugno dopo aver scontato 43 mesi dietro le sbarre. È stato incarcerato dopo essersi dichiarato colpevole nel novembre 2021 di incitamento alla secessione, un reato ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale, e riciclaggio di denaro.

E’ ovvio che Pechino continuerà su questa linea, considerando Tony Chung come un possibile rivoltoso, al pari di Alexei Navalny in Russia.

E’ dai primi moti democratici insurrezionali dei due secoli finali del millennio passato che uomini e donne, a costo della loro libertà e della loro stessa vita, si adoperano per portare avanti istanze di democrazia universale e indipendenza da regimi dittatoriali.

L’ Inghilterra ha adesso un problema diplomatico in più, cosi come è successo con l’australiano Assange.

Finché la libertà di espressione del pensiero democratico non sarà a portata di tutti, finché non ci sarà equità di diritti tra i sessi, finché ci sarà disparità economica e ingiustizia sociale, il mondo conoscerà persone che si immolano per qualcosa di più grande di loro, a costo della stessa vita.

Tempo fa lessi un post in un forum sui cartoni animati giapponesi degli anni ’70, e mi colpì una frase scritta da un anonimo che si riferiva alla visione, da bambino, di cartoni nipponici. I sogni di bambini:

“Non volevamo diventare ricchi, volevamo diventare Eroi”.

Scritto di mio pugno senza intelligenza artificiale, con le lacrime al pensiero di questa strana umanità.

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