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M&P L’AQUILA: 8 INDAGATI PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA, NEL MIRINO NOTI IMPRENDITORI E PROFESSIONISTI

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LA PROCURA DELLA REPUBBLICA HA CHIUSO LE INDAGINI SUL FALLIMENTO DELLA SOCIETA’ CHE TRA LE ALTRE COSE HA GESTITO IL MEGAPARCHEGGIO DI COLLEMAGGIO DEL CAPOLUOGO REGIONALE. L’ACCUSA: DISTRATTI  7,6 MLN DI EURO. FINITI SOTTO INCHIESTA, TRA GLI ALTRI, I FRATELLI LORENZO E MAURO SANTILLI 

Avrebbero distratto fondi amministrando la società consortile Mobilità&Parcheggi, che tra le altre cose ha gestito, dal 2002 al 2009, il mega parcheggio di Collemaggio dell’Aquila, fallita nel 2022 con un passivo di 7,6 milioni di euro: con l’accusa di bancarotta fraudolenta sono finite sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica otto persone tra cui noti imprenditori e professionisti.

Ora il Pm Marco Maria Cellini, dopo una  proroga, ha chiuso le indagini confermando l’intenzione di non voler archiviare. Le difese, a fronte di accuse tutte da provare, hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie o chiedere interrogatori.

Sono finiti nel mirino Lorenzo Santilli, 67 anni ex sindaco di Acciano, in giovane età, ed ex storico presidente della Camera di commercio dell’Aquila, che ha rivestito il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione della M&p dal 2004 al 2015 e dal 2006 al 2013 amministratore delegato della società.

Gli altri indagati sono Mauro Santilli, 63 anni, dell’Aquila commercialista e presidente del Cda della M&p all’epoca del fallimento della società, fratello di Lorenzo, e gli avvocati del foro di Chieti Pierluigi Marramiero, 45 anni di Pescara Antonio Pimpini, 60 anni di Chieti, Danilo Di Costanzo, 61 anni di Corvara, Alfiero Marcotullio, 65 anni di Roccamontepiano, Antonio Vittorini, 65 anni di Scoppito, ed infine Raffaele Natuzzi, 41 anni, di Paganica, frazione dell’Aquila, ex dipendente della M&p e creditore dell’azienda.

Le indagini della Procura della Repubblica dell’Aquila sono scattate in seguito alla richiesta di fallimento avviata dal Comune dell’Aquila nei confronti della M&p per debiti pregressi e ingiunzioni di pagamento inevase, a cui ha fatto seguito il provvedimento di revoca della concessione “per un debito tributario accertato, della società consortile, nei confronti dell’amministrazione comunale pari a 1 milione 385mila euro”.

Il Pm Marco Maria Cellini, esaminate le carte, ha contestato agli indagati i reati di bancarotta fraudolenta, concorso di persona nel reato e fatti di bancarotta fraudolenta. Il 4 aprile scorso ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari, Marco Billi, una proroga di sei mesi per consentire alcuni approfondimenti nell’ambito delle indagini: proroga accordata l’11 aprile scorso.

Secondo quanto è emerso nel corso delle indagini, l’8 agosto 2019, qualche mese prima che la M&p fallisse, il Consiglio di amministrazione della società ha approvato, all’unanimità, nel corso di un’assemblea straordinaria, la riduzione del capitale del Fondo consortile da 500mila e 10mila euro.

“Esaminata la documentazione allegata”, si legge nella sentenza di fallimento, “risulta dimostrato lo stato di insolvenza della M&p, reso manifesto dall’inadempimento delle obbligazioni verso i creditori”. Il giudice ha evidenziato, inoltre, “il mancato deposito dei bilanci successivi a quello dell’esercizio 2018”.

Rilevato che tali circostanze “rendono palese l’incapacità della società Mobilità e Parcheggi di far fronte, in modo regolare e con mezzi ordinari di pagamento, all’adempimento delle obbligazioni assunte”, è stato dichiarato il fallimento.

Sulla vicenda ha aperto un’inchiesta anche la Procura contabile, citando in giudizio diversi componenti della società responsabili, secondo i pm della Corte dei conti, “di un danno erariale quantificabile in 218 mila euro ai danni delle casse del Comune dell’Aquila”.

A volte capita.

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