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Ex-ILVA, presidio a palazzo Chigi

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E’ in corso davanti a Palazzo Chigi un presidio dei lavoratori dell’ex gruppo siderurgico Ilva che accompagnerà l’incontro tra governo e Fim Fiom Uilm sul futuro industriale di Acciaierie d’Italia che sta adesso vivendo una crisi senza precedenti. Slogan e parole d’ordine si alternano per quello che si annuncia come un incontro difficile: “Governo dimostra di essere diverso, dacci risposte vogliamo lavorare” urlano i lavoratori al megafono insieme alla richiesta insistente di “Salute, lavoro e occupazione” chiedendo “Dignità, dignità”. L’incertezza delle mosse del Governo appare al momento massima, le indiscrezioni si accumulano, dalla nazionalizzazione all’amministrazione straordinaria, ma i sindacati ripetono le richieste che avanzano da mesi: serve un piano di salvataggio dell’azienda che preveda la salita in maggioranza dello Stato e la ricerca di un nuovo investitore con cui rilanciare l’attività del Gruppo ora ridotta al minimo( e nemmeno sindacale).

Foto Whiroo – LaPresse27 09 2012 Taranto, ItaliacronacaIlva, la protesta degli operai blocca TarantoNella foto: la protesta degli operai ILVA

“Dobbiamo mettere fine a questo martirio che dura da anni e spero oggi sia giornata utile: il governo si assuma le proprie responsabilità e ci dia risposte definitive. Basta rinvii, ora servono decisioni: occorre salvare gli occupati e rilanciare la produzione industriale, non ci sono alternative”, tiene presente Rocco Palombella, segretario generale Uilm, nel corso del presidio e prima di salire a palazzo Chigi.

“Chiediamo che lo Stato salga in maggioranza e gestisca l’azienda fornendo garanzie occupazionali per il rilancio della produzione di acciaio senza danni ambientali”, ribadisce ulteriormente il leader Fiom, Michele De Palma anche in seguito alle ipotesi di un possibile ricorso all’amministrazione straordinaria o di altre ipotesi che il governo potrebbe mettere sul tavolo. Ad ogni modo, conclude, “resteremo qui fino a che non ci sarà data una risposta o il governo pensa di avere ancora tempo per decidere?”. Per questo è importante, dice il leader Fim Roberto Benaglia, “che il governo si presenti coeso e parli con una voce sola: oggi deve iniziare il percorso per il salvataggio dell’Ilva”. La situazione finanziaria , prosegue, “è gravissima e il rischio che si possano portare i libri in tribunale c’è. Serve per questo un piano di salvataggio del Gruppo che veda la ricapitalizzazione e l’entrata in maggioranza dello Stato come i perni fondamentali dell’azione. Non servono scelte che salvano il capitale ma distruggono l’azienda come l’amministrazione straordinaria”, conclude infine, prima di entrare al tavolo di confronto a Palazzo Chigi. All’incontro con il governo parteciperanno anche i segretari generali di Uglm e di Usb.

Il nodo Ilva non è mai stato sciolto e non si sa come si farà. Tra lavoro, produzione e ambiente ci sono problematiche che vanno prese con i guanti. Letteralmente.

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