Home Cronaca Prima la lite, poi gli spari: fisioterapista ucciso a Bari

Prima la lite, poi gli spari: fisioterapista ucciso a Bari

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Mauro Di Giacomo, 63 anni, è stato ucciso a colpi di pistola in via Tauro a pochi passi da casa nel quartiere Poggiofranco.

La lite, ed in seguito gli spari. Sei, sette colpi di pistola. Mauro Di Giacomo è stato ucciso a pochi passi da casa sua in via Tauro nel rione Poggiofranco, a Bari. Immediati i soccorsi allertati da un residente della zona che aveva sentito le grida disperate d’aiuto della vittima, ma l’uomo è morto poco dopo l’arrivo dell’ambulanza del 118. 

63 anni, incensurato, Di Giacomo era un fisioterapista in servizio al Policlinico e insegnava Anatomia al corso di laurea in Fisioterapia dell’Università di Bari. Lascia una moglie e due figli.

Sembra improbabile un collegamento con la criminalità, ma gli investigatori al momento non escludono alcuna pista.  

Si torna dunque a sparare a Bari a sei mesi dall’ultimo omicidio. Il 22 giugno un uomo era stato ucciso in piena notte nell’androne di un palazzo in via Napoli. In quel caso all’origine del delitto c’era stata una lite tra due famiglie.

Cosa ha scatenato tale furia omicida contro una persona rispettabile, un lavoratore che mette la sua professionalità a disposizione della comunità?

«La notizia dell’omicidio del nostro caro collega Mauro Di Giacomo ci lascia sgomenti e sconcertati. Tali atti non possono essere tollerati in una società civile. Nessun motivo può giustificare un gesto di violenza di questa portata». Lo dichiara Gialia Berloco, presidente dell’ordine dei fisioterapisti di Bari. Berloco definisce la vittima un «professionista instancabile e con un profondo spirito di servizio» che «come docente ha contribuito a forgiare studenti che oggi sono abili fisioterapisti». «Il mondo della fisioterapia piange un collega e un amico», prosegue la presidente che esprime a nome dell’Ordine «cordoglio e vicinanza alla famiglia» del 63enne e «a sua moglie Angela Polito, collega e componente del consiglio direttivo».

 Secondo quanto ricostruito fino a questo momento dagli agenti della squadra mobile di Bari, coordinati dal P.M. Matteo Soave, pare sia intercorsa una discussione tra la vittima e un’altra persona: quest’ultima al termine dell’accesso diverbio, avrebbe premuto il grilletto di una 7.65, esplodendo ben sette colpi, quattro dei quali hanno ferito mortalmente il fisioterapista.

Sono aperte quindi le indagini al riguardo, nella speranza di risalire all’assassino e alle (assurde) cause di questo omicidio.

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