Home In Evidenza Guerra in Medioriente, Nethanyahu: “Andiamo avanti anche senza sostegno del mondo”

Guerra in Medioriente, Nethanyahu: “Andiamo avanti anche senza sostegno del mondo”

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Continuano le forti ostilità in Medioriente. Il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, ha dichiarato in un discorso in tv che qualsiasi piano per la striscia di Gaza nel post-conflitto che non coinvolga il gruppo militante palestinese è solo una “illusione. Qualsiasi accordo che riguardi la Striscia o la causa palestinese senza Hamas o le fazioni della resistenza è un’illusione”.

Il premier israeliano Netanyahu ha dichiarato “Andiamo avanti anche senza sostegno del mondo”, dopo le critiche del Presidente USA Biden al suo governo. Oggi incontrerà a Tel Aviv il consigliere per la Sicurezza Nazionale americano Sullivan. Almeno 13 persone sono morte in un bombardamento aereo su un campo profughi di Rafah, da quanto riportato dai media arabi.

L’esercito israeliano ha comunicato sulla piattaforma digitale ” X” che, nei combattimenti di ieri nella Striscia di Gaza (Shejaiyah, Jabalia e Khan Younis nel sud) i suoi militari hanno ucciso “molti terroristi”. L’Idf( ministero delle forze di difesa israeliane) ha individuato e distrutto nella notte una postazione di tiro in un complesso scolastico che faceva da base del battaglione Shejaiyah di Hamas. A Khan Younis, i soldati hanno effettuato incursioni in diverse località e hanno rinvenuto armi, tra cui granate e fucili, e hanno distrutto due pozzi, una rampa di lancio di razzi e un magazzino di munizioni.

Israele non si arresterà nella guerra contro Hamas e andrà avanti “anche senza il sostegno del mondo”, ha detto Netanyahu dopo le critiche di Joe Biden al suo governo e al voto dell’Assemblea Generale dell’ONU per un immediato cessate il fuoco “umanitario”.

Nel frattempo il conflitto si inasprisce e nella Striscia di Gaza almeno 13 persone sono morte in un bombardamento aereo su un campo profughi di Rafah, secondo fonti arabe. 

L’esercito di Israele conferma l’operazione per allagare con acqua marina i tunnel di Hamas e per distruggerli utilizzerà una “varietà creativa di modi” ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) Daniel Hagari. Probabilmente useranno composti chimici.

Continuano anche le manifestazioni dei familiari degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza che si dicono “scioccati” dalla notizia secondo cui il gabinetto di guerra di Israele ha deciso di non inviare il capo del Mossad (servizio segreto israeliano) in Qatar per i negoziati su un nuovo accordo con Hamas e chiedono una “spiegazione immediata” al primo ministro Netanyahu.

E’ dal 7 ottobre che in Israele e nella striscia di Gaza l’odio fa da padrone. Spiragli di pace, al momento, sembrano impossibili, sia da una parte che dall’altra.

Ora Nethanyahu non gode dell’appoggio concreto USA e del favore dell’opinione pubblica mondiale. Quello cui stiamo assistendo è un lento genocidio, e l’odio genera odio, in una catena senza fine.

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