Si sono intrufolati nel Centro direzionale Alitalia per rubare 760 chili di materiale in rame. Sono stati i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma ad arrestare 5 cittadini nomadi di età compresa tra i 18 e i 55 anni, tutti domiciliati presso il campo di via Candini, gravemente indiziati del reato di furto aggravato in concorso.
Lo scorso pomeriggio, i Carabinieri sono intervenuti presso l’ex struttura “Centro Direzionale Alitalia”, attualmente sottoposta ad amministrazione straordinaria, poiché avevano notato movimenti e rumori sospetti provenire dall’interno dei locali. Quel frastuono aveva attirato l’attenzione dei militari che hanno deciso di svolgere quindi un’ispezione. È stato nel corso dei controlli che gli uomini dell’Arma hanno sorpreso (con le mani nel rame) gli indagati che stavano asportando cavi, placche, staffe e altro materiale costituito da rame, per un peso complessivo di circa 760 chili.
Se non è oro o argento, è rame
Quanto rinvenuto dai Carabinieri è stato in seguito sequestrato e affidato ai responsabili della struttura che hanno anche presentato regolare denuncia-querela. Gli indagati sono stati tutti trattenuti e sottoposti agli arresti domiciliari. Il quintetto è poi dovuto comparire davanti al giudice del Tribunale di Roma che si è pronunciato con la convalida degli arresti .E’ da precisare che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati devono ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.
Il furto del rame è una “piaga minerale” vera e propria. Non solo vengono ogni anno sottratti elementi in suddetta materia da componentistiche preziose per il funzionamento di macchinari e strutture, ma è anche pericoloso per chi compie il crimine, rischiando la vita come nel caso, anni addietro, di un gitano che nella valle di Suessola nel casertano, nel tentativo di asportare rame da un quadro elettrico industriale, rimase folgorato.
