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Giorgia Meloni tra privacy, femminicidio, politica

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Il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, durante la manifestazione di FdI, Atreju, Roma, 27 settembre 2015. ANSA/ETTORE FERRARI


“Non vedo alcuno scontro tra politica e magistratura, non potrebbe venire da me, persona di destra con grande rispetto per chi serve lo Stato. Poi in Italia c’è una piccola, piccolissima ma rumorosa parte della magistratura che per ragioni ideologiche ritiene di fare altro rispetto al suo ruolo, disapplicando provvedimenti di un governo che non condivide.

Mi ha colpito ancor di più l’Associazione Nazionale Magistrati: dice che la riforma costituzionale voluta da governo è un attacco alla magistratura, che non viene neanche toccata, e addirittura una deriva antidemocratica”. Così la premier Giorgia Meloni ha dichiarato.

“La mia vita in piazza”

“Diciamo che delle mie questioni private si è parlato a volte senza pietà, però alla fine me lo metto in testa e si combatte”, ha continuato.

Un anno duro? “sì, è la parola più facile per raccontare un anno in cui è accaduto tutto quello che poteva accadere, il segreto è un po’ vivere giorno per giorno, come direbbe john Rambo. Cerchiamo di affrontare ogni problema in modo più pragmatico e serio possibile facendo gli interessi dei cittadini italiani. Nel disastro che ci siamo trovati a gestire, arrivano risultati che raccontano di quello che si è fatto con serietà”.

Femminicidio

“Le leggi, gli strumenti ci sono per difendere le donne – ha dichiarato la Meloni –. Noi siamo libere, non è normale aver paura di un uomo che dice di amarti: chiamate il 1522 se avete paura, qualcuno vi può aiutare”.

Salario salato

Riferisce sull’episodio: “La bagarre alla Camera? Un po’ sorrido, M5s, Pd ci dicono che il salario minimo è l’unica cosa che va fatta in Italia ma in dieci anni al governo non l’hanno fatta, e mi stupisce la posizione di alcuni sindacati che vanno in piazza per rivendicare il salario minimo e quando vanno a trattare i contratti collettivi accettano contratti con poco più di cinque euro all’ora come accaduto di recente con il contratto della sicurezza privata. Bisognerebbe sedere un po’ coerenti”.

Europa Europa

“Crediamo che un’Europa seria debba tenere in considerazione nella nuove regole della governance le strategie che si è data – ha aggiunto –. Abbiamo il Pnrr, la transizione energetica, digitale: non si può non tenere conto degli investimenti che l’Europa chiede. Stiamo facendo del nostro meglio per costruire una sintesi efficace ma ragionevole”.

L’Onorevole dimostra la sua forza e coerenza nonostante il periodo particolare che la vede protagonista di un momento “topico” dove è presa di mira per le scelte fatte e l’andamento dell’Italia.

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