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Giulia Cecchettin, oggi l’autopsia. La nonna: “È la figlia di tutti, le intitolerò un libro”. Turetta interrogato.

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La famiglia della 22enne è in cerca testimonianze sui presunti atteggiamenti “persecutori” da parte di Filippo Turetta.

Padova, oggi 1 dicembre 2023 è il giorno della verità sulla morte di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Stamane a Padova è cominciata l’autopsia sul corpo della ragazza per accertare la dinamica delle 26 ferite inferte ma l’anatom-opatologo Guido Viel, insieme a Stefano Vanin, l’entomologo incaricato dalla famiglia Cecchettin, noto per avere seguito casi come Yara Gambirasio ed Elisa Claps,focalizzerà l’attenzione soprattutto sulla lesione al collo: una ferita profonda all’altezza della cervicale sinistra che potrebbe averla uccisa istantaneamente. Un elemento questo che, una volta confermato, potrebbe spingere la procura a contestare anche l’aggravante della “crudeltà”. Nel frattempo il padre e la sorella di Giulia, attraverso i loro legali, continuano a reperire testimonianze delle persone più vicine a lei, che parlano di un “timore” per i comportamenti dell’ex fidanzato e di una “persecuzione”. Turetta ancora interrogato in carcere: oggi potrebbe decidere di parlare.

“Ti faccio fare la fine di Giulia”. Scarcerato un 18enne accusato di stalking

Nel precedente articolo ho riferito degli episodi di emulazione, almeno in contesto minatorio che si sono verificati in seguito alla vicenda di Giulia: un 18enne valdostano ha utilizzato parole terribili:” ti faccio fare la fine di quella là” rivolgendosi all’ ex fidanzata minorenne, alludendo alla morte di Giulia Cecchettin. Arrestato il 24 novembre, il ragazzo è stato ora rilasciato dal tribunale di Aosta: il gip Davide Paladino gli ha concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Il ragazzo è accusato di stalking. Il diciottenne uscirà dal carcere martedì 5 dicembre, dopo che l’abitazione dove sarà sottoposto alla misura cautelare verrà attrezzata per rendere operativo il braccialetto elettronico, in quanto viene utilizzato un sistema informatico particolare per la geolocalizzazione e trasmissione di dati. In base alle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Manlio D’Ambrosio, il giovane ha continuato a perseguitare per quasi un anno l’ex fidanzata 16enne dopo che lei aveva interrotto la relazione nel dicembre 2022: la settimana scorsa è avvenuta l’ultima minaccia, considerata di morte, che ha portato la famiglia della minorenne a denunciare l’episodio. La decisione del giudice arriva dopo la richiesta del difensore del giovane valdostano e l’interrogatorio di garanzia in carcere di martedì scorso, durante il quale il 18enne aveva negato ogni accusa.

Tutti gli elemneti da chiarire

L’autopsia in corso sul corpo di Giulia dovrà accertare se, oltre alle coltellate inferte , siano presenti ferite di altra natura, da pugni e/o calci. E ancora, se Turetta abbia infierito quando lei era ancora viva. Ciò porterebbe la Procura a contestare l’aggravante della crudeltà, mentre l’interrogatorio sarà focalizzato sull’ipotesi di premeditazione. Gli accertamenti medico-legali dovranno anche stabilire se sia stato inferto un fendente letale nella zona del collo o il colpo alla testa subito, quando è stata gettata a terra su un marciapiede mentre tentava la fuga, abbia causato il decesso. Essenziale stabilire anche l’arco temporale del delitto: probabilmente Giulia è morta verso le 23.40, quando le telecamere della zona industriale di Fossò hanno ripreso l’ultima parte della aggressione, o se era ancora in vita quando è stata caricata in auto(la Punto nera) prima della fuga di Turetta. E anche questo ultimo frangente aggraverebbe ulteriormente la posizione a carico del ragazzo.

Filippo Turetta ai legali: “Voglio parlare”

“Voglio parlare”, sembra abbia espresso di confessare ai legali nei colloqui in carcere di questi giorni. Tre giorni fa, nell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice, Turetta, oltre ad ammettere: “Ho ucciso Giulia” si è dichiarato “affranto” e pronto a “pagare” per l’omicidio dell’ex fidanzata. Il 21enne fatto cenno ad un black out mentale, lasciando intendere, però, ad una volontà di collaborazione. Ha spiegato, infatti, che sta tentando di ricostruire “nella memoria” cosa gli è “scattato” nella testa quella sera dell’11 novembre, tra Vigonovo e Fossò, dove la ragazza è stata accoltellata.

Filippo racconta alcuni punti

Turetta ha davanti a sé due vie : spiegare al P.M. cosa è accaduto la sera dell’11 novembre scorso, quando ha colpito e accoltellato ripetutamente la studentessa di Ingegneria biomedica, oppure scegliere di tacere. Da quanto trapelato, oggi il 21enne potrebbe decidere di rispondere solo su alcuni dettagli. Il confronto di oggi è stato richiesto dalla Procura di Venezia proprio nel giorno in cui è in corso a Padova l’autopsia di Giulia Cecchettin.

Nuovo interrogatorio Turetta

È iniziato nel carcere Montorio di Verona l’interrogatorio, richiesto dal P.M.di Venezia Andrea Petroni, di Filippo Turetta, arrestato e reo confesso per l’omicidio dell’ex fidanzata. Si spera il 21enne decida di parlare. Poco prima delle 11 è entrato nell’istituto penitenziario il pubblico ministero. Prima erano arrivati i legali del giovane, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera.

Vigonovo,chiesta la dedica di un parco intitolato a Giulia

Un parco intitolato a Giulia Cecchettin, con tanto di panchine rosse e fiori bianchi è la richiesta presentata nella prima seduta in assoluto del Consiglio comunale dei ragazzi di Vigonovo, la cittadina del Veneziano dove viveva la ragazza uccisa l’11 novembre. I componenti fanno parte delle classi medie della scuola De Gasperi di Vigonovo. Presenti la vicesindaco Luisa Sattin e l’assessore Eros Cacco. Ha portato il saluto anche il sindaco Luca Martello, che ha sottolineato come il Consiglio comunale dei ragazzi sia un’esperienza educativa importante che può contribuire a formare nuovi cittadini responsabili e attivi, nonché a educare ai principi della democrazia e della partecipazione civile. Anche la vicesindaco Sattin ha espresso parole di elogio per i ragazzi sottolineando come questa sia “un’occasione preziosa per crescere come cittadini consapevoli dei loro diritti e per comprendere come funziona la cosa pubblica, dando valore alle loro aspirazioni e necessità”.

Autopsia: sul corpo di Giulia effettuata una Tac

“Non sappiamo quanto potrà durare l’indagine, dipende dalla lesività che verrà riscontrata. I tempi si decidono man mano che l’indagine va avanti, da quello che viene rinvenuto”. Lo ha detto Anna Aprile, dirigente dell’unità operativa di Medicina Legale dell’ospedale universitario di Padova, riferendosi all’esame necroscopico in atto sul corpo di Giulia Cecchettin. La dirigente ha precisato che sul corpo verrà eseguita anche una Tac. Rispondendo ai giornalisti , Aprile ha affermato: “Era una giovane donna, frequentava la nostra Università, la sentiamo come una perdita comune, non solo della famiglia, ma di tutta la comunità. Giulia è entrata nel cuore di tutti”.

Il papà di Giulia: “Ha ucciso il suo angelo, lei gli preparava i biscotti”

“Forse voleva farle paura, costringerla a salire in macchina. Ha ucciso il suo angelo. Quella a cui lui preparava i biscotti. Quella che lui amava”. Sono parole piene di sconcerto quella raccontate alla trasmissione ‘Chi l’ha visto’ il Gino Cecchettin, il papà della ragazza uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. L’uomo non riesce a trovare risposte al femminicidio che le ha strappato via la vita della figlia prossima alla laurea.

La nonna di Giulia: “Le intitolerò un libro”

“Giulia è diventata la figlia di tutti. Ma è giusto così, la sua storia è arrivata al cuore di tantissime persone”. A dirlo, in un’intervista al Corriere, è Carla Gatto, la nonna della ragazza uccisa. La donna nei, giorni scorsi ha presentato un libro che ha come protagonista una giovane che si ribella alle violenze del patrigno. La nipote “lo aveva iniziato a leggere – racconta la nonna – ma Giulia non è Emma, per lei non c’è stato un lieto fine e ora abbiamo un dolore devastante da affrontare. La nostra bambina non meritava un finale così crudele”. E aggiunge: “Ho iniziato a scriverlo durante il Covid, poi ho deciso di dedicarlo a mia nuora Monica, mancata circa un anno fa. Il prossimo lo dedicherò a Giulia. Ho già in mente la storia”. Quanto a Filippo Turetta afferma: “In questo momento non so cosa provo. Sentire un sentimento di rabbia è inevitabile. Provare odio non è, però, utile a nessuno. L’odio ci logora inutilmente”.

Turetta nuovamente interrogato: oggi potrebbe parlare

Due giorni fa, davanti alla gip di Venezia, Benedetta Vitolo, Turetta si è limitato a poche dichiarazioni spontanee con cui ha ammesso l’omicidio, si è detto dispiaciuto e pronto a pagare per quanto fatto a Giulia.

26 ferite, un taglio alla testa e choc emorragico

A un primo esame esterno, il corpo ha mostrato ben 26 ferite un taglio profondo alla testa, elementi che hanno provocato lo shock emorragico. Ad eseguire gli accertamenti sarà l’esperto incaricato dalla procura, Guido Viel, e dall’équipe di Angelo Paolo Dei Tos. La famiglia Cecchettin ha scelto come consulente Stefano D’Errico – ha seguito gli accertamenti per la morte di Liliana Resinovich, la pensionata triestina trovata morta con un sacchetto in testa – e Stefano Vanin, l’entomologo che si è occupato anche dei casi di Yara Gambirasio ed Elisa Claps. La difesa di Turetta si affiderà invece a Monica Cucci.

L’aggravante della crudeltà? 

I dettagli dell’autopsia serviranno alla procura per capire se contestare allo studente universitario l’aggravante della crudeltà. Quello che è certo è che Giulia è stata colpita nel parcheggio, caricata a forza in auto quindi rincorsa e colpita alle spalle nella zona industriale di Fossó (Venezia). Qui batte la testa sull’asfalto e le immagini della telecamera di sorveglianza di una ditta la mostrano immobile sul marciapiede. Turetta la carica in auto e inizia una fuga a due di oltre 100 chilometri, fino a quando la abbandona in un dirupo vicino al lago di Barcis. 

È iniziata nell’istituto di Medicina legale di Padova l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la studentessa di 22 anni di Vigonovo, per il cui omicidio è stato arrestato l’ex fidanzato Filippo Turetta, che oggi in cercare sarà ascoltato dal pm di Venezia, Andrea Petroni. L’esame servirà per dare luce sulle diverse fasi dell’aggressione, ma anche per stabilire quando la giovane è morta e se il 21enne abbia infierito con entrambi i coltelli sequestrati: uno con una lama di 21 centimetri trovato nel parcheggio a 150 metri dalla casa della vittima e l’altro nell’auto con cui Turetta ha tentato la fuga fino in Germania.

09:29

Il nodo della premeditazione

Filippo Turetta è quindi accusato di omicidio aggravato dal vincolo affettivo e sequestro di persona. Presto si aggiungerà anche l’occultamento di cadavere. Ma è possibile che già oggi la procura aggiunga anche lo stalking (sulla base degli audio minacciosi che inviava alla vittima) e la premeditazione che, in caso di condanna, comporterebbe l’ergastolo senza possibilità di sconti.

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