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Attentati in Terra Santa

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Tre israeliani sono rimasti uccisi nella sparatoria alla periferia di Gerusalemme. Le vittime sono una donna di 24 anni per giunta incinta ed un uomo di 73. Diversi i feriti, uno dei quali versa in gravi condizioni. Secondo la ricostruzione effettuata della polizia, due terroristi provenienti da Gerusalemme est con un fucile mitragliatore M16 e una pistola hanno aperto il fuoco contro i civili che si trovavano a una fermata dell’autobus all’incrocio di Givat Shaul, vicino all’ingresso di Gerusalemme. I due assalitori sono stati uccisi dalle forze di sicurezza e da un civile che era sul posto.

Hamas richiama a un’«escalation della resistenza»

Hamas fa appello a un’«escalation della resistenza» dopo l’attacco al Gerusalemme, che ha fatto tre morti. Lo riporta il Times of Israel che dà notizia della rivendicazione dell’attacco all’ingresso della città da parte del gruppo, secondo cui «gli eroi» si «stanno mobilitando per vendicare il sangue dei martiri». Nel suo messaggio Hamas afferma che due uomini armati del gruppo, i fratelli Murad (38 anni) e Ibrahim (30 anni) Nemer, di Sur Baher a Gerusalemme Est sono «martiri del jihad». Nella rivendicazione Hamas afferma che l’attacco di stamani è una «risposta» alle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, iniziate dopo il terribile attacco perpetrato dal gruppo del 7 ottobre in Israele, e all’uccisione di due minori ieri a Jenin (in Cisgiordania). Nell’attacco odierno a Gerusalemme sono morti tre israeliani, raggiunti da colpi d’arma da fuoco esplosi contro una fermata dei bus. Secondo la polizia israeliana, due soldati liberi dal servizio e un civile armato hanno risposto al fuoco, uccidendo i due uomini armati, che – stando allo Shin Bet – erano già stati arrestati per attività di terrorismo (Murad era stato detenuto in carcere dal 2010 al 2020 per la pianificazione di attacchi e Ibrahim nel 2014 per reati non meglio precisati).Numerosi sono coloro che chiedono Israele riparta all’attacco contro i terroristi, in quanto avrebbero infranto la già debole tregua.

“Questo non è un cessate il fuoco, ma piuttosto la continuazione del concetto di contenimento (degli attacchi terroristici) e di concessione che ci ha portato ad avere persone assassinate, il che dà al leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, la speranza di poter uscire da questo conflitto con il sopravvento”, ha aggiunto il superministro di estrema destra Itamar Ben-Gvir, esortando a “interrompere i patti con il diavolo e tornare immediatamente alla lotta, con una forza rara”. 

(Fonte:La Presse, Al Jazeera)

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