Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sostiene l’idea di inserire la lingua italiana nella Costituzione.
E in un’intervista al Messaggero critica “un certo abuso dei termini anglofoni” appartenente “a un certo snobismo, molto radical chic, che spesso nasce dalla scarsa consapevolezza del valore globale della cultura italiana e della sua lingua, ricca di vocaboli sfumature diverse”.