Un emendamento alla Manovra modifica ancora il meccanismo di perequazione degli assegni pensionistici, che dal prossimo primo gennaio prenderà il posto del meccanismo attuale basato su tre fasce. Viene portata dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo. Per le pensioni più alte, invece, gli scaglioni vengono rivisti con una riduzione della percentuale.
In Parlamento è corsa contro il tempo per approvare la Manovra, la prima del governo Meloni, prima del 31 dicembre. Tanti i temi di cui ancora si discute. Intanto, cambia la norma che rivede per il 2023 e il 2024 la rivalutazione automatica delle pensioni.
In base a uno degli emendamenti del governo, emerge che viene portata dall’80 all’85% la rivalutazione per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (2.626 euro lordi al mese): l’importo passa da 153 a circa 162 euro. Confermato l’adeguamento pieno del 100% all’inflazione per gli assegni fino a 4 volte il minimo, pari a 2.100 euro lordi mensili, che beneficeranno di un aumento di 153 euro al mese sempre al lordo.