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Fucci (Aslim), torna a parlare di frane e viabilità: “Il Sannio non è tutelato!”

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Breve introduzione

L’isola d’Ischia è solo uno dei tanti punti nevralgici nella mappa del rischio idrogeologico regionale. Per le sue peculiarità morfologiche più della metà del territorio della Campania presenta infatti situazioni di potenziale criticità. Dai due versanti della Penisola sorrentina, quelli cioè che si affacciano rispettivamente sul golfo di Napoli e su quello di Salerno, al Cilento, da Sarno ad alcune aree del Casertano, e ancora dall’Avellinese al Sannio, sono tante le aree nelle quali si potrebbero registrare eventi catastrofici come quello che ha seminato lutti e distruzione sull’Isola verde. Per avere il polso della vastità del territorio maggiormente esposto alle conseguenze dei fenomeni atmosferici, basti ricordare che questo è pari al 60, 2 per cento del totale. In tutt’Italia la percentuale delle aree a rischio è invece del 19,9 per cento. Nell’elenco delle regioni, tuttavia, la Campania risulta al quarto posto dopo il Veneto, la Sicilia e il Lazio. È tuttavia quella con il più alto numero di edifici a rischio frane in aree a pericolosità molto elevata.

 Il pericolo delle frane risulta elevato o molto elevato nel 19,6% del territorio regionale, a fronte dell’8,4 nazionale. In tutto riguarderebbe 302.783 cittadini, residenti nei comuni più esposti. I picchi più elevati di rischio si registrano in Irpinia e nella provincia di Salerno, con il 23,3 e il 22,5 per cento di territorio potenzialmente interessato dagli effetti devastanti di alluvioni e frane. Uno sguardo anche ai dati relativi ai capoluoghi: Napoli è prima col 13,1 per cento, davanti a Salerno (12,8) e Benevento (11,2).

Fucci e la lotta per la manutenzione corretta

“Quanto accaduto ad Ischia è solo un’anticipazione di ciò che con il tempo accadrà in tutta la regione Campania. La provincia di Benevento, per esempio, è interessata dal problema per l’ 11,2% come ci dicono i dati, vi basti pensare alla diga di Campolattaro, atteso che ci sono 500 milioni di investimenti, credo si debba intervenire in maniera immediata. E questo vale anche per la corretta manutenzione che non viene fatta sulle strade, e non mi riferisco solo alle buche, nelle quali ormai sguazziamo, ma anche alla pulizia di tombini e caditoie. Ischia, Casamicciola e la tragedia che si è consumata ormai una settimana fa, sono anche figlie di una cattiva manutenzione e assente pulizia delle strade. Tombini otturati, caditoie per niente manutenute. Come accade anche per esempio a Maddaloni, a Caserta. Questa mancanza di manutenzione porta all’otturazione talvolta di sottopassi strategici per le città, o porta alla creazione “artificiale di piscine da strada” . Dobbiamo avere cura della nostra terra, le amministrazioni devono e hanno l’obbligo di tutelarla!

E a chi oggi dal Sannio alla Camera porta proposte, solo per interessi politici, sul dissesto idrogeologico che da sempre il nostro territorio soffre, dico meno chiacchiere e più fatti!

Così Alessandro Fucci, presidente di Aslimitaly, che si batte al fine di assicurare diritti taciuti a imprenditori e liberi cittadini.

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