Il Mezzogiorno è più esposto allo “shock Ucraina” e all’incertezza politica, che peggiorano radicalmente lo scenario economico, con un ampliamento del divario tra Nord e Sud. Sono le tesi sostenute da Svimez nelle anticipazione del Rapporto 2022.
Secondo lo studio, le conseguenza della guerra e i rischi di instabilità politica vanno a sommarsi alle storiche fragilità strutturali. L’aumento dell’inflazione interessa di più il Sud, con impatti più pesanti sui consumi delle famiglie; inoltre, sui bilanci delle imprese meridionali incidono di più o costi dell’energia e di trasporto. Ed ancora, in presenza di tensioni sui mercati finanziari dovuti alla crisi di governo (impennata spread e conseguenti effetti di credit crunch; ritardi nell’attuazione del Pnrr) la crescita nazionale rallenterebbe ulteriormente rispetto allo scenario base con impatti più ampi nel Mezzogiorno dove maggiori sono i rischi di razionamento del credito per le imprese.