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Di che giustizia si tratta?

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Parliamo di giustizia.

La messinese di 17 anni, Graziella Campagna, lavorava in una lavanderia. Un giorno, in una giacca, trovò un’agendina dalla quale capì che il cliente che si faceva passare per l’ingegner Cannata era, in realtà, il latitante mafioso Gerlando Alberti jr. La stiratrice segnalò il fatto ai carabinieri che avevano la caserma vicina al suo negozio.

Per questo motivo la ragazza venne uccisa il 12 dicembre 1985 con cinque colpi di lupara sparatele a bruciapelo. I due indiziati (Sutera e Alberti) vennero processati una prima volta nel 1989 e vennero assolti. Il fratello dell’assassinata, un carabiniere, con l’aiuto di Chi l’ha visto, raccolse altre prove per far riaprire il caso. A questo punto i due mafiosi vennero condannati all’ergastolo, ma grazie a un ritardo nel deposito della sentenza (!) tornarono liberi.

Solo nel 2008 scattò la detenzione.

I due non hanno mai collaborato, E adesso uno dei due, Sutera, che ha scontato meno di dieci, anni ha ottenuto la semilibertà.

A che gioco giochiamo?

Fonte: Italia Oggi

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