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CHIESTO IL PROCESSO PER CARMINE VALENTINO, PER TENTATA CONCUSSIONE

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Sarà il gup Maria Di Carlo, il prossimo 10 novembre, a decidere se spedire a giudizio, come ha chiesto il pm Francesco Sansobrino, o dichiarare il non luogo a procedere, l’ex sindaco di Sant’Agata dei Goti, Carmine Valentino (avvocato Marcelo D’Auria), 50 anni, che il 25 settembre dello scorso anno era finito agli arresti domiciliari in una inchiesta della Squadra mobile.

Per Valentino una ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Gelsomina Palmieri, che il Riesame, a diciannove giorni di distanza, aveva annullato, restituendo alla libertà l’ex segretario provinciale del Pd. Per lui le accuse di tentata concussione, turbativa di gara e rivelazione di notizie coperte da segreto.

Secondo gli inquirenti, nel novembre del 2017 l’allora primo cittadino avrebbe fatto pressioni sulla segretaria comunale, membro della commissione giudicatrice della procedura per l’affidamento  in concessione delle attività di supporto alla gestione e alla riscossione ordinaria delle entrate tributarie, nonché l’accertamento e la riscossione coattiva di Tarsu, Tares, Tari, Ici, Imu e Tasi  comunali ed altre entrate patrimoniali del Comune. Obiettivo; fare in modo che la gara venisse aggiudicata alla Sogert – con sede a Grumo Nevano – alla quale sarebbe stato legato “in virtù di cointeressenze economiche e professionali che l’impresa aveva in quel momento con la ‘Geset riscossioni’, quest’ultima gestita e di proprietà” del cognato.

Addebiti che Valentino aveva respinto durante l’interrogatorio di garanzia, quando aveva escluso di aver cercato di concutere la segretaria comunale, fornendo la sua spiegazione sul comportamento della dirigente comunale che lo aveva accusato.

Con lei, aveva sostenuto, i rapporti andavano avanti da nove anni, prima di incrinarsi, a suo dire, per le mancate rassicurazioni che Valentino non le avrebbe dato sul rinnovo dell’incarico nel 2019, con una nuova giunta. Da qui l’inizio di alcuni scontri, il primo dei quali, sulle aree Pip, si sarebbe consumato il 7 maggio del 2018, diciotto giorni prima dell’ingresso in Procura della segretaria, ascoltata come persona informata sui fatti.

Tre le parti offese: oltre alla segretaria, la Prorvincia di Benevento ed il Coimune di Sant’Agata dei Goti.

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