I crediti ceduti dalle imprese per i bonus fiscali e non liquidati dalle banche ammontano a oltre 5 mld.
A certificare l’incaglio e il blocco del sistema è il ministero dell’economia rispondendo ieri a a una interrogazione al Senato da Emiliano Fenu (M5S).Nell’interrogazione si chiedeva di conoscere quanti fossero i crediti fiscali giacenti nel cassetto fiscale comunicati all’Agenzia ma non ancora liquidati da parte degli istituti di credito. Il monte giacente inizia a crescere dal 31 esimo giorno in avanti, come riportato nella tabella in pagina.
L’Agenzia delle entrate, ha ricordato che non c’è un termine entro cui il cessionario debba accettare o rifiutare la cessione del credito. Inoltre la stessa Agenzia non conosce quali siano le cessioni in attesa di accettazione che derivano da comunicazioni errate che i cessionari sono tenuti a rifiutare. Intanto secondo questo monitoraggio risultano giacenti al 19 maggio 2022, 5,1 mld di crediti ceduti. Di questi per il Superbonus sono 3,6 mld mentre per gli altri bonus le giacenze ammontano a 1,4 mld di euro. L’entità maggiore bloccata risulta essere quella derivante dalla prima cessione e dallo sconto in fattura dai 31 a oltre i 180 giorni.
«La cifra si riferisce ai crediti non riscossi», spiega a Italiaoggi Fenu, «sono in buona sostanza lavori anticipati da parte delle imprese confidando di cedere alle banche e ora rischiano gravi ripercussioni dal punto di vista finanziario se la situazione non dovesse sbloccarsi con l’acquisto da parte delle banche dei crediti ceduti».