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CONTINUA L’INDAGINE PER GLI APPALTI IN PROVINCIA

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.Sono ventitre – due in più, nell’ordine, rispetto all’ordinanza ed all’avviso di conclusione dell’inchiesta – le persone (oltre a nove società) di cui il sostituto procuratore Francesco Sansobrino ha chiesto il rinvio a giudizio nell’indagine dei carabinieri sugli appalti della Provincia che era ‘deflagrata’ il 24 novembre dello scorso anno, quando era stata eseguita una ordinanza del gip Loredana Camerlengo, che aveva disposto otto arresti in casa e dieci divieti temporanei di contrattare con la pubblica amministrazione.

Dovranno presentarsi dinanzi al gup Pietro Vinetti, il prossimo 20 maggio, l’ex presidente Antonio Di Maria (avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella), 51 anni, di Santa Croce del Sannio, Nicola Laudato (avvocati Vincenzo Regardi e Fausto Parente), 52 anni, di Campolattaro, Michelantonio Panarese, 54 anni, sindaco di Buonalbergo e dipendente della Provincia, Antonello Scocca, 58 anni, di Benevento – entrambi difesi dall’avvocato Angelo Leone-, Angelo Carmine Giordano (avvocati Massimo Di Tocco e Mauro Carrozzini), 62 anni, di Solopaca, Raffaele Pezzella (avvocati Claudio Sgambato e Nando Letizia), 56 anni, di Casal di Principe, Giuseppe Della Pietra (avvocato Giovanni Esposito) , 63 anni, di Nola, Mario Del Mese (avvocato Cecchino Cacciatore), 44 anni, di Salerno, Carlo Camilleri, 73 anni, Nicola Camilleri, 40 anni, di Benevento –assistiti dall’avvocato Angelo Leone – ,Gianvincenzo Petriella (avvocato Antonio Leone), 49 anni, di Circello, Pietro Antonio Barone, 48 anni, di Circello, Franco Coluccio, 73 anni, di Buonalbergo, Antonino Iannotti, 41 anni, di San Lorenzo Maggiore, tutti difesi dall’avvocato Roberto Prozzo, Antonio Sateriale (avvocato Valeria Crudo), 52 anni, di San Giorgio del Sannio, Gaetano Ciccarelli (avvocato Emiliano Iasevoli), 65 anni, di Napoli, Antonio Fiengo (avvocati Clemente Biondi e Francesco Migliarotti), 45 anni, di Ercolano, Sabino Petrella (avvocato Andrea De Sanctis), 56 anni, di Sant’Angelo a Cupolo, Paolo Petriella (avvocato Antonio Leone), 46 anni, di Circello, Sebastiano Sauro (avvocato Roberto Prozzo), 56 anni, di Circello, Angelantonio Ciardiello (avvocati Teodoro Reppucci e Gaetano Aufiero), 41 anni, di Pietradefusi. A loro si era aggiunto, nell’atto di conclusione dell’inchiesta, Floriano Panza (avvocato Mario Palmieri), 74 anni, ex sindaco di Guardia Sanframondi, e, ora, Pietro Ciardiello (avvocato Roberto Prozzo), 74 anni, di Benevento.

Come si ricorderà, il Riesame aveva sostituito per Di Maria gli arresti domiciliari con la sospensione per 10 mesi dall’esercizio della funzione di presidente della Provincia, ed aveva annullato l’ordinanza a carico di Giordano, destinatario della stessa misura. La Cassazione aveva respinto il ricorso del Pm contro la decisione riguardante Giordano e l’annullamento di un capo di imputazione per Di Maria. Per quest’ultimo è stato discusso oggi a Napoli l’appello contro il no del Gip alla revoca della sospensione. Per le società chiamate in causa gli avvocati Fabio Russo, Fabio De Maria e Teodoro Reppucci.

Nel mirino degli inquirenti sono finite 11 procedure pubbliche di appalto indette e/o gestite dalla Rocca dei Rettori, dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Buonalbergo: i lavori di costruzione di un nuovo edificio scolastico a Sant’Agata dei Goti, l’intervento di messa in sicurezza – soggetto attuatore la Provincia di Caserta – della direttrice Caserta- Monti del Matese, i lavori di adeguamento sismico e ristrutturazione di una struttura a Buonalbergo, lavori tra le strade provinciali indetti dal Comune di Buonalbergo, lavori di bonifica dell’ex discarica di Buonalbergo, lavori di messa in sicurezza della provinciale 45 Montefalcone – statale 90 bis indetti dalla Provincia di Benevento, lavori di miglioramento dell’istituto Livatino di Circello, due procedure indette dal Comune di Guardia Sanframondi, lavori di ripristino di tratti delle provinciali 45-48-49-50. Attenzione puntata anche sull’assunzione di un dirigente e sui lavori di risanamento della frana di Ciardelli.

Le accuse a vario titolo vanno dalla corruzione aggravata, alla turbata libertà degli incanti, alla rivelazione di segreti d’ufficio e all’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, dal tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, al tentativo di concussione, alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e al falso ideologico.

Fonte: Ottopagine

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