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SU INTERNET NESSUNA DEMOCRAZIA

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Da una parte i reati che si commettono in rete diventano sempre più numerosi e sempre più gravi, dall’altra la tutela delle vittime è sempre più difficile, a causa della natura di stessa di Internet che, in quanto comunità globale, sfugge molto spesso alle regole per l’esercizio della sovranità nazionale. Non è che manchino gli strumenti per difendersi, anzi ce ne sono pure troppi, ma sono veramente poco efficaci. A livello penale, per esempio, l’autorità giudiziaria non è in grado di intervenire tempestivamente, anche quando interviene non è detto che si riesca a identificare il responsabile dell’illecito, se anche questo viene rintracciato non è detto che sia perseguibile, perché potrebbe trovarsi dall’altra parte del mondo e in ogni caso il post o il video offensivo si può comunque duplicare all’infinito, senza che nessuno possa riuscire a fermarlo.

Perché semplicemente potrebbe esser copiato da uno svizzero e poi da un neozelandese e così via, all’infinito.

Alla fine, lo strumento più efficace per la rimozione di contenuti nocivi è una richiesta rivolta agli stessi gestori delle piattaforme digitali, i quali si stanno sempre più organizzando per risolvere i problemi delle offese, dei discorsi di odio, e di tutti gli abusi che si possono commettere attraverso i social network: è la dimostrazione che le autorità pubbliche non sono in grado, strutturalmente, di garantire la tutela preventiva né quella repressiva. A questo fine Facebook ha istituito addirittura un comitato di controllo planetario di revisione delle decisioni aziendali, una sorta di corte suprema planetaria, il problema è che si tratta di giustizia privata, che applica regolamenti interni, autoreferenziali, procedure che non hanno alcun controllo democratico né alcuna forma di trasparenza.

Caso emblematico quello che succede in materia di revenge porn, dove il garante privacy italiano porta le notizie a Facebook, cioè un’autorità pubblica fa da intermediario nei confronti di un privato, perché intervenga a reprimere gli illeciti.

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