Provvedere rapidamente al pagamento delle compensazioni dovute alle imprese per il caro materiali, anche in assenza del trasferimento delle risorse richieste al Fondo della legge 121/2021, utilizzando quindi le risorse a disposizione di ogni stazione appaltante derivanti, ad esempio, dai ribassi d’asta; il pagamento attraverso risorse proprie deve essere prioritario e da attivare anche se in grado di soddisfare soltanto parte delle domande di compensazione avanzate dagli operatori economici.
Sono queste le indicazioni principali fornite dal ministero delle Infrastrutture (Mims) con circolare del 5 aprile rivolta alle principali stazioni appaltanti pubbliche (Rete Ferroviaria Italiana, Anas, Autorità di sistema portuale, Provveditorati opere pubbliche, ecc.). La circolare del ministro Enrico Giovannini, che fa seguito alla precedente del 25 novembre 2021, chiede alle stazioni appaltanti di procedere il più tempestivamente possibile al pagamento alle imprese delle compensazioni sui contratti in essere dovute agli aumenti dei prezzi dei materiali verificatisi nel 2021 (la disciplina applicabile è dettata dal dm del 30/9/2021 e da quello dell’11/11/2021). Questo dovrà essere fatto utilizzando le risorse proprie accantonate per imprevisti nel quadro economico di ogni intervento o le altre risorse disponibili derivanti, ad esempio, dai ribassi d’asta, senza attendere la distribuzione del Fondo creato con il dl 121/2021, il quale interviene solo qualora le stazioni appaltanti non dispongano di risorse sufficienti. Il trasferimento delle risorse del Fondo alle stazioni appaltanti “non deve in alcun modo condizionare o far posticipare i pagamenti erogabili a valere sulle risorse proprie”. L’utilizzo di risorse proprie della stazione appaltante deve rappresentare, secondo la circolare, una best practice da attivare “anche qualora detti pagamenti siano idonei a soddisfare soltanto in parte le domande degli operatori economici”. La circolare ricorda infatti che l’intervento del Fondo è ammesso esclusivamente in caso di assenza ovvero di incapienza delle risorse; quindi prima occorre accedere alle risorse proprie. La circolare, che trae origine da “alcune criticità emerse in relazione alle compensazioni relative al primo semestre 2021 e dell’avvenuta adozione del decreto direttoriale di rilevazione dei prezzi dei principali materiali da costruzione relativi al secondo semestre 2021”, segue il decreto direttoriale che definisce le variazioni dei prezzi dei materiali da costruzione più significativi registrate nel secondo semestre del 2021 (rispetto alla media del 2020), fra cui le più consistenti (oltre il 70%) hanno riguardato l’acciaio, con una punta del 113% per i nastri in acciaio usati nelle barriere stradali e dell’84% per le lamiere in acciaio Corten. Per il legname è stato rilevato nel secondo semestre dell’anno scorso un incremento dei prezzi del 78%, per il bitume del 36%. La circolare ministeriale informa anche dell’avvenuta firma (il 5 aprile) di un decreto ministeriale ora alla registrazione della Corte dei conti che aggiorna il decreto del 30 settembre e nel quale si riducono da 60 a 45 giorni il termine (decorrente dalla pubblicazione in G.U. del decreto di rilevazione dei prezzi del secondo semestre 2021) per presentare le domande di accesso al Fondo (da formulare seguendo un apposito form disponibile su una piattaforma da utilizzare obbligatoriamente da parte delle stazioni appaltanti).