Niente vincoli per i progetti del Pnrr.
I comuni non saranno costretti ad attendere l’assegnazione delle risorse dall’Ue per avviare la progettazione delle opere finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (con conseguenze immaginabili in termini di rallentamento dei progetti) ma potranno avvalersi della chance prevista dal decreto Sblocca cantieri del 2019 (art.1, commi 4 e 5, del dl 32/2019) che consente l’avvio delle procedure di affidamento della progettazione nelle more dell’erogazione delle risorse assegnate. E’ uno dei chiarimenti più importanti contenuti nel quaderno operativo Anci (disponibile sul sito www.anci.it) che fa una ricognizione dello stato dell’arte sulle assunzioni di personale negli enti locali passando in rassegna le regole ordinarie sul reclutamento e quelle straordinarie introdotte con norme ad hoc per attuare i progetti del Recovery Plan.
Il vademecum (che sarà illustrato oggi in un Webinar organizzato da Anci e Ifel in collaborazione con il Mef e con la Funzione pubblica) sgombra dunque il campo da uno dei dubbi che ha maggiormente paralizzato gli amministratori locali nelle ultime settimane. Ossia la possibilità di assumere personale, a valere sulle risorse Ue, per effettuare progetti e partecipare ai bandi del Pnrr senza limitazioni legate alla pre-esistenza di progetti già approvati. L’Anci conferma che per effetto della norma del dl 32/2019 nulla vieta ai comuni di affidare incarichi per progettare (a cominciare da semplici studi di fattibilità per partecipare a un bando del Pnrr) anche senza aver ancora avuto le risorse. L’importante, come richiesto dalla Corte dei conti, è che i comuni conoscano chiaramente le fonti di finanziamento dei progetti futuri per cui stanno affidando incarichi. I costi di tali incarichi di progettazione, come confermato dal Mef con la recente circolare n.4/2022 potranno essere imputati a carico delle risorse del Pnrr.