Il governo è innanzitutto intervenuto sulla durata del Green Pass per chi ha fatto la terza dose di vaccino, decidendo che il certificato rilasciato in questo caso non avrà scadenza, fatte salve nuove situazioni di carattere sanitario e in attesa che Ema e Aifa decidano su un’eventuale quarta dose. Il pass sarà illimitato anche per chi si è contagiato dopo aver fatto già due dosi.
Questo cambiamento dipende dal fatto che dal 1° febbraio il certificato verde ha validità di 6 mesi (invece di 9). Senza una norma ad hoc per i vaccinati con tre dosi, alcune persone rischiavano quindi di trovarsi senza il cosiddetto Green Pass booster e senza possibilità di rinnovo.
Ci sono poi novità per quanto riguarda i colori delle regioni. Nel caso in cui un territorio finisca in zona rossa, “le limitazioni connesse non riguarderanno le persone vaccinate“, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.
Alle elementari sono state introdotte distinzioni tra alunni vaccinati e non, e il ricorso alla Dad è stato molto limitato. Gli alunni della primaria potranno rimanere in classe a fronte di quattro contagi con l’obbligo per quelli che hanno più di 6 anni e per i docenti di indossare le Ffp2. Con cinque casi, scatterà la didattica digitale integrata solo per chi non è vaccinato o è guarito da più di 120 giorni.
Il nuovo quadro modifica anche le regole per le secondarie. A fronte di un solo caso tutti continueranno in presenza. Con due o più casi di positività accertati tra gli alunni presenti in classe, l’attività prosegue in presenza “per coloro che diano dimostrazione di avere concluso il ciclo vaccinale primario, di essere guariti da meno di centoventi giorni o dopo aver completato il ciclo vaccinale primario, oppure di avere effettuato la dose di richiamo”. Stessa regola per chi ha ottenuto l’esenzione. Per gli altri si applica la DDI per cinque giorni.