Belga, giornalista passata alla politica. Chi è Hadja Lahbib (Renew Europe), commissaria europea per la gestione delle crisi e uguaglianza, che ha mostrato in un video cosa tenere in borsa per restare in vita in caso di “crisi” dalla durata di 72 ore
Un kit per la sopravvivenza in caso di crisi dalla durata di 72 ore. A mostrarlo, sui social è Hadja Lahbib (Renew Europe), commissaria europea per la gestione delle crisi e uguaglianza. Un video, dagli intenti rassicuranti (sugli esiti c’è qualche dubbio) e dal tono ironico con punte di black humor, nel quale illustra cosa tenere in una borsa per le emergenze. Un kit che dovrebbe consentire la permanenza in vita nel caso in cui si resti isolati e senza soccorsi per 72 ore.
Hadja Lahbib è espressione del Belgio nella commissione von der Leyebn. A lei è affidato il compito della “Gestione delle crisi e uguaglianza”.
Quella di Hadja Lahbib è una bellissima storia di integrazione e testimonia che, per lo meno qualche volta, l’ascensore sociale funziona.
Classe 1970, nasce a Boussu, un comune del Borinage, uno dei più ricchi bacini carboniferi del Belgio, la sua è una famiglia di lavoratori algerini di lingua berbera.
Ha studiato e si è laureata in giornalismo e comunicazione presso l’Université Libre de Bruxelles nel 1993 e subito dopo gli studi, ha iniziato a lavorare come giornalista per RTL-TVI a Liegi dal 1993 al 1997. A seguire è passata a RTBF, la radiotelevisione pubblica belga di lingua francese, diventando una delle principali presentatrici del telegiornale.
Nel corso della sua carriera giornalistica, ha realizzato reportage da zone di conflitto come il Medio Oriente e l’Afghanistan. Il suo documentario del 2007 “Afghanistan. Le choix des femmes” ha ricevuto il Golden Link Award dell’Unione Europea di Radiodiffusione nel 2008.
Tra i “suoi” temi c’è l’integrazione e la vita delle seconde generazioni. A questo ha dedicato il documentario “Patience, patience, t’iras au paradis!” sulla vita di sei donne musulmane immigrate in Belgio, premiato con l’Iris Europa Award nel 2015.
Il debutto in politica arriva nel 2022 con la nomina ministro degli Esteri il 15 luglio 2022 nel governo di Alexander De Croo. L’anno precedente era stata incaricata di preparare la candidatura di Bruxelles a Capitale Europea della Cultura per il 2030. Riveste la carica di ministro degli esteri belga per soli due anni perché dal 1° dicembre 2024, ha assunto l’incarico di Commissario Europeo per la Resilienza, gli Aiuti Umanitari, la Gestione delle Crisi e l’Uguaglianza. Alle competenze già previste dal suo portafoglio, ne sono state aggiunte altre, sottratte al commissario ungherese Várhelyi, compresa la supervisione dell’Agenzia per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie.
COSA C’È NEL KIT DI SOPRAVVIVENZA
Nel suo video Hadja Lahbib mostra, divertita, cosa c’è nel suo kit di sopravvivenza. Prima di tutto documenti di identità in una confezione impermeabile, una torcia, un coltellino svizzero, fiammiferi e accendino, medicine, cibo in scatola e acqua (“Perché l’acqua è vita”). La commissaria mostra solo una bottiglietta da mezzo litro d’acqua che, per un’emergenza da 72 ore, appare del tutto insufficiente. E “ovviamente del contante, perché nel mezzo di una crisi il contante è sovrano e la tua carta di credito può essere solo un pezzo di plastica”, ha detto la commissaria belga, aggiungendo alla busta un mazzo di carte, un caricabatterie, una power bank per il cellulare e gli occhiali da vista (“Per decidere se vedere, o meno, quello che succede”).
Con questo filmato è stata in grado di scatenare molte polemiche, tra le risate e le paure, visto che l’argomento in causa non è da considerare cosa semplice. La Sig.ra Lahbib ha dimenticato le pillole di iodio, che in caso di radiazioni nucleari sono il salvavita per eccellenza, e ad ogni modo i soldi non valgono alcunché a differenza dell’oro, che continua a lievitare nelle contrattazioni. Da ridere il coltellino svizzero(utile, certo), prodotto per eccellenza di un paese non-Ue!
La torcia elettrica è inutile, visto che in caso di esplosione atomica le onde elettromagnetiche generate sono in grado di “friggere” ogni apparecchio elettrico, a meno che non si possegga un materiale isolante chiamato, appunto “elettro-velo”(lo sapevate?).
Non si capisce se la sua è una ironia made in europe o semplice stupidità, fatto sta che nel kit manca quello che forse serve di più: la speranza che non accada mai un evento tale da ridurci in una condizione così tragica.
(Fonte: policymakermag.it)