Questa notte, tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025 tornerà l’ora legale: alle 2:00 bisognerà spostare le lancette avanti di un’ora, segnando le 3:00. Tranquilli: smartphone computer e dispositivi digitali si aggiornano automaticamente, per gli orologi analogici sarà necessario intervenire manualmente. Questo cambiamento significa un’ora di sonno in meno, ma permetterà di avere giornate più lunghe e luminose. L’ora solare tornerà in vigore il prossimo 26 ottobre 2025.
Perché usare l’ora legale e da quando è ufficialmente in vigore?
L’idea di modificare l’orario per sfruttare al meglio la luce naturale viene solitamente attribuita a Benjamin Franklin(l’inventore del parafulmine) che nel 1784 pubblicò un articolo satirico sul Journal de Paris, suggerendo di svegliarsi prima per ridurre il consumo di candele, ma la prima proposta concreta venne presentata nel 1895 dal biologo George Vernon Hudson, che ipotizzò di spostare le lancette in avanti durante l’estate per godere di più ore di luce naturale. Nel 1907 il costruttore britannico William Willett riprese il concetto temporale, proponendola per ridurre i consumi energetici. La Camera dei Comuni del Regno Unito adottò l’ora legale nel 1916, in piena Prima guerra mondiale, e molti altri Paesi seguirono l’esempio.
In Italia l’ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916, poi abolita e ripresa più volte, in particolare durante i due conflitti mondiali. Solo nel 1966 divenne stabile, in un contesto di forte crisi energetica. Dal 2001, in tutti i Paesi dell’Unione europea, l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.
Vero risparmio con il cambio d’ora?
Secondo i dati di Terna( che gestisce la rete elettrica in Italia), nel 2025 l’ora legale permetterà di risparmiare circa 100 milioni di euro, grazie a una riduzione dei consumi elettrici pari a 330 milioni di kWh. Questo minore consumo avrà effetti positivi sull’ambiente, riducendo le emissioni di CO2 di circa 160 mila tonnellate. Il beneficio economico equivale al fabbisogno energetico annuo di oltre 125 mila famiglie, con un risparmio stimato calcolato su un costo del kWh di circa 29,9 centesimi di euro per il primo trimestre del 2025, secondo i dati dell’Arera.
Dal 2004 al 2024, l’analisi di Terna ha evidenziato che l’ora legale ha comportato un risparmio complessivo di oltre 11,7 miliardi di kWh, corrispondenti a circa 2,2 miliardi di euro per i cittadini italiani.
Gli effetti negativi sul nostro metabolismo “circadiano”
Nonostante i vantaggi “energetici”, il cambio d’ora ha effetti negativi sul benessere psicofisico. L’orologio biologico, regolato dal ritmo circadiano(ossia sulle 24 ore usuali) , subisce un’alterazione che può influire sulla qualità del sonno, sulla pressione arteriosa e anche sull’umore. Alcuni studi hanno evidenziato un incremento del 4% negli attacchi cardiaci nella settimana successiva al passaggio all’ora legale, oltre a un aumento del numero di incidenti stradali e sul lavoro( causa sonnolenza simile al famoso “jet-lag”).
C’è chi la vuole abolire
Nel 2018 la Commissione Europea aveva proposto di eliminare il cambio d’ora, sostenuta dai risultati di una consultazione pubblica che aveva visto l’84% dei partecipanti favorevoli all’abolizione dell’alternanza tra ora solare e ora legale. Tuttavia, la proposta si è arenata, poiché per essere adottata necessitava dell’approvazione sia del Consiglio dell’Unione europea che del Parlamento europeo. Quest’ultimo si è espresso a favore nel 2019, confermando la volontà di eliminare il doppio cambio d’ora nel 2021. Il Consiglio, invece, non ha raggiunto una maggioranza qualificata tra i 27 Stati membri, bloccando il processo.
Il dibattito è rimasto in sospeso e nel 2024 la Commissione europea ha valutato l’ipotesi di ritirare definitivamente la proposta, poiché dal 2019 non ci sono stati più progressi e tra gli Stati membri non si è trovato un accordo. Le posizioni restano divergenti: i Paesi del Nord Europa sono generalmente contrari all’ora legale( soprattutto quelli più vicini al Polo), mentre quelli mediterranei, come l’Italia, ne traggono maggiori benefici.
Per ora(!), dunque, si continua con il doppio cambio annuale. Ma la questione è ancora aperta.
Curiosità: Il tempo, il suo scorrere e la percezione che si ha sono sempre stati oggetto di studio, dagli antichi Sumeri fino ad arrivare all’orologio atomico. Ma c’è stato uno dei più grandi artisti del ‘900, il re del surrealismo, che ha realizzato il quadro che vedete sopra(“La Persistenza della Memoria“, comunemente conosciuta come “Gli Orologi Molli”.1931).
Il tempo, come suggerito da Dalì, non è solo una successione di minuti e ore, ma un’esperienza soggettiva che può variare a seconda delle circostanze. Nell’era contemporanea, siamo spesso imprigionati in un ciclo di attività incessanti, dimenticando l’importanza di prendere pause, di dedicare tempo a noi stessi e di godere dei momenti di tranquillità.
Gli orologi molli ci invitano a ripensare la nostra relazione con il tempo, a smettere di rincorrere costantemente il futuro e a vivere il presente in modo più consapevole. In una società che ci spinge a essere sempre più veloci e produttivi, l’opera di Dalì ci ricorda che il tempo non è un nemico da combattere, ma una risorsa preziosa da gestire con saggezza.
Ne “Gli Orologi Molli”, Dalì presenta un paesaggio arido e surreale, dove gli orologi, normalmente sinonimo di precisione e rigore, sono sciolti e deformati. Questi orologi non segnano l’ora in modo tradizionale, ma sembrano piuttosto fondersi con il contesto, quasi a suggerire che il tempo non è una costante immutabile, ma un concetto flessibile e soggettivo.
Al centro della composizione, un orologio drappeggia su un albero spoglio, un altro si adagia su una superficie piana, mentre un terzo scivola su una strana figura antropomorfa. Questo scenario alienante e sconcertante porta lo spettatore a riflettere sul concetto di tempo e sulla sua influenza nella nostra vita quotidiana.
Dalì stesso ha dichiarato che l’idea per gli orologi molli gli è venuta durante una serata in cui osservava un formaggio Camembert sciogliersi al sole. Questa immagine lo ha portato a riflettere sulla natura del tempo, che, come il formaggio, può essere malleabile e capriccioso.
Pensateci.
(Fonti: Il Mattino, La Repubblica)