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Chiusa la “Gintoneria” di Stefania Nobile e Davide Lacerenza

Il questore di Milano Bruno Megale ha revocato la licenza alla Gintoneria di via Napo Torriani, a Milano, il locale di Davide Lacerenza e dell’ex compagna Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, chiuso nelle scorse settimane perché ritenuto al centro di un giro di droga e di prostituzione con la seguente motivazione: “Una situazione obiettivamente pericolosa e intollerabile per la sicurezza e l’ordine pubblico”.

Davide Lacerenza e Stefania Nobile si trovano ai domiciliari da inizio marzo, quando la Guardia di Finanza ha sequestrato il locale insieme a quello “non ufficiale”( ‘La Malmaison’ ) scoprendo “gli scheletri nell’armadio” su un giro di centinaia di migliaia di euro, champagne e superalcolici di pregio, automobili e orologi di lusso, ma anche la classica ‘bamba’, la cocaina rosa e giovanissime escort disposte a tutto. Un vero e proprio centro degli eccessi notturni milanesi frequentato da facoltosi clienti, tra cui ereditieri, imprenditori, youtuber, giornalisti di gossip, influencer e chi più ne ha più ne metta.

A valle dell’inchiesta, la pm Francesca Crupi aveva già disposto il sequestro impeditivo d’urgenza della Gintoneria e del vicino privé La Malmaison. Un provvedimento poi convalidato dalla gip Alessandra Di Fazio, che ha deciso di mantenere i sigilli ai due locali per evitare il rischio che venissero gestiti da prestanome. Nei giorni successivi, la stessa giudice ha dato il via libera anche al sequestro preventivo d’urgenza per un valore di oltre 900mila euro.

Uno dei clienti da cui è partita l’indagine dopo le segnalazioni di Bankitalia di operazioni sospette sui conti di Lacerenza, ha versato in 3 anni e mezzo oltre 641 mila euro. Nel locale non distante dalla Stazione Centrale è stato trovato pure un piatto con della cocaina, probabili rimanenze dell’ultima serata di “svago”. Qui le donne erano denominate in codice “cavalli” e l’importante era “pippare” e “strisciare le carte” di credito. C’era anche un ‘pacchetto-offerte’ vizi, hanno accertato le indagini, che poteva essere recapitato a casa. Le cifre andavano dai 3mila ai 10mila euro a serata, ma anche di più.

Davide Lacerenza ha depositato nei giorni scorsi al Tribunale del riesame di Milano un ricorso contro il sequestro, per un valore di oltre 900mila euro (di questi solo 33mila sono stati trovati su un conto in Lituania, 40mila su conti italiani e diecimila euro in contanti). Il difensore di Stefania Nobile, Liborio Cataliotti, non ha presentato istanza contro la misura cautelare dei domiciliari, che la Procura di Milano ha disposto anche nei confronti di Davide Ariganello, una sorta di loro factotum di Lacerenza e della ex compagna. Lacerenza, detto “The King”( “Il Re”), era già stato destinatario di due provvedimenti di sospensione della licenza in base al Testo Unico di Pubblica Sicurezza. Col tempo si è venuta a creare quella “situazione obiettivamente pericolosa e intollerabile per la sicurezza e l’ordine pubblico” che ha fatto chiudere la Gintoneria.

Seguiremo gli sviluppi dell’indagine, ma ad ogni modo una cosa è chiara: nella Milano da bere e da sniffare la vecchia clientela si sposterà su altri lidi.

Sic et simpliciter.

 

 

(Fonte: Ansa)

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