In America mancano le uova: ora le contrabbandano dal Messico!

Gli allevamenti di pollame in Usa sono in ginocchio per l’epidemia di aviaria e i prezzi sono schizzati alle stelle.

Gli USA senza uova. L’aumento dei prezzi causato dall’epidemia di aviaria sta causando pesanti ripercussioni su tutto il settore: con gli allevamenti devastati e in piena crisi, Washington è stata costretta a chiedere aiuto ad alcuni Paesi europei, tra cui anche la Danimarca.

La crisi delle uova negli Stati Uniti

La notizia è stata rivelata dalla Reuters( ma devo ringraziare Nada che già mi aveva informato da due settimane). Secondo l’agenzia britannica, lo scorso mese un rappresentante in Europa del Dipartimento Usa all’Agricoltura (Usda) ha contattato formalmente la Danish Egg Association, per “sondare” il terreno sulla possibilità di esportare uova negli Usa, nonostante le recenti tensioni innescate dai dazi introdotti dal presidente Donald Trump e dalle sue mire espansionistiche sulla Groenlandia. “Stiamo ancora aspettando di ricevere maggiori indicazioni da Washington sui prossimi passi, ma avete una stima del numero di uova che potrebbero essere fornite agli Stati Uniti – si legge in una lettera inviata all’inizio di questo mese alla Danish Egg Association -. Washington sta cercando di ottenere una stima della quantità che potrebbe effettivamente reperire”,

La richiesta alla Danimarca

Copenhagen sarebbe disponibile all’ipotesi di aiutare gli Stati Uniti, ed è in attesa di informazioni più dettagliate da Washington, ma non tutti i Paesi hanno reagito nello stesso modo. La Finlandia avrebbe risposto con un secco “no”; come riporta la tv finlandese, la Finnish Poultry Association, l’associazione avicola nazionale, ha respinto la richiesta americana perché non sono state tenute trattative di accesso al mercato con le autorità statunitensi. “Si tratta di un processo lungo che comporta ispezioni e studi approfonditi”, ha spiegato il direttore esecutivo dell’organizzazione, Veera Lehtila.

La soluzione per gli Usa potrebbe arrivare quindi dalla Danimarca, ma probabilmente sarà necessario attendere, come precisato da Jorgen Nyberg Larsen(sopra, in foto), amministratore generale della Danish Egg Association: “Siamo aperti all’idea di inviare uova negli Stati Uniti nei prossimi sei mesi, ma non ha ricevuto ancora dettagli dagli Usa in merito alla quantità. Non abbiamo una grande eccedenza di uova e probabilmente non ne avremo nell’immediato futuro a causa dell’aumento della richiesta nel periodo di Pasqua. L’associazione in programma di rifornire i suoi clienti fedeli di lunga data prima di spostare la sua attenzione sugli Stati Uniti”.

Le alternative

E’ chiaro che una sola fonte non può bastare per soddisfare il fabbisogno degli USA, quindi si stanno cercando anche altri aiuti. Gli sforzi per diversificare la fornitura di uova fanno parte della proposta dell’Usda d’investire 1 miliardo di dollari per affrontare i rincari delle uova, saliti a un massimo record di 5,90 dollari per una dozzina a febbraio, un aumento del 10,4% rispetto all’anno scorso e del 189% rispetto al minimo di agosto 2023.

L’influenza aviaria ha piegato le filiere di approvvigionamento delle uova degli Stati Uniti, causando la morte di oltre 20 milioni di galline ovaiole negli allevamenti nell’ultimo trimestre del 2024. Gli Usa hanno chiesto aiuto persino alla Turchia, che nel 2025  prevede di esportare 420 milioni di uova. Un numero sostanzioso, ma che impallidisce di fronte alla tipica fornitura media degli Usa, che producono 7,5 miliardi di dozzine di uova ogni anno.

Il contrabbando dal Messico

Intanto gli americani si ritrovano a vivere una vera e propria crisi delle uova, con i prezzi schizzati alle stelle, nonostante le promesse di Trump. Nel mese di febbraio il costo delle uova negli Usa è aumentato del 59%, tanto da spingere i consumatori a cercare delle alternative per rifornire le proprie dispense. Uno degli effetti collaterali (side effects) è l’incremento del contrabbando di uova dal Messico: secondo i dati della polizia doganale, i sequestri alla frontiera sono aumentati del 36% rispetto all’anno precedente.

L’alimento organico più consumato nel mondo è l’uovo, alla base di innumerevoli prodotti alimentari e ricette culinarie e fonte di proteine e colesterolo “buono”. Trump dovrà imparare che il suo protezionismo economico è inutile se nella sua stessa patria manca un qualsiasi elemento essenziale alla vita dell’americano medio, e che può essere reperito solo tramite importazione.

 

 

(Fonte: Today.it)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.