Sì dell’Aula alla Camera al ddl sullo spazio. Il testo è stato approvato con 133 sì, 89 no e 2 astenuti. Il provvedimento  riguarda la regolamentazione e lo sviluppo dell’economia dello spazio, è stato tuttavia contestato dalle opposizioni che accusano: è un favore a Elon Musk. Il testo, approvato in prima lettura al Senato, va ora al Senato. «Giù la Musk»(gioco di parole su “maschera”, NdR) è la scritta sui cartelli esposti in Aula alla Camera dai parlamentari di Avs al termine dell’intervento della parlamentare Francesca Ghirra che annunciava il voto “assolutamente contrario” a nome del gruppo al ddl spazio.

Il M5S attacca il governo

La deputata M5s Emma Pavanelli:”Il ddl Spazio è un’operazione indigeribile di braghe calate sulla nostra cyber-sicurezza presente e futura. Da un lato il ministro Urso che mente sapendo di mentire sostenendo che ‘favorirà le nostre imprese’, dall’altro il suo collega di partito e di governo Crosetto che lo ha dovuto sbugiardare dicendo che per certe tecnologie bisogna guardare oltreconfine perché il nostro paese è indietro. Di certo dopo questa legge, che più appropriatamente dovrebbe chiamarsi ddl ‘Starlink’, l’Italia sarà ancora più indietro. Questo piegarsi a Musk è totalmente vergognoso, soprattutto perché arriva da un governo di sedicenti patrioti. Il testo è folle, e rende Meloni e l’Italia ultra-ricattabili per il futuro”

I contenuti del testo

Il Comint, con Asi e in consultazione con Mimit, Mef e Mur, prevede il provvedimento, elaborerà un Piano Nazionale per l’Economia dello Spazio di almeno cinque anni. Il Piano analizzerà i fabbisogni del settore, favorirà sinergie tra strumenti di finanziamento e definirà politiche per il supporto a pmi e start-up, lo sviluppo delle competenze e la formazione Stem per avvicinare i giovani alle opportunità legate al settore. Con il provvedimento viene istituito un Fondo pluriennale per la Space Economy, con 35 milioni di euro stanziati per il 2025 dal Mimit, per promuovere il settore e far crescere il mercato delle tecnologie spaziali e delle infrastrutture, incluse quelle realizzate nell’ambito del Pnrr e delle collaborazioni internazionali; Per facilitare l’accesso di Pmi e start-up ai contratti pubblici nel settore spaziale e aerospaziale, in caso di appalti non suddivisi in lotti, il provvedimento prevede che venga riservata loro una quota di almeno il 10% del valore del contratto. Il Mimit, inoltre, provvederà alla costituzione di una riserva di capacità trasmissiva nazionale attraverso comunicazioni satellitari, utilizzando satelliti e costellazioni in orbita geostazionaria. Il Comint promuoverà la definizione di un livello di ambizione realistico, i costi e il percorso per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa. Con Dpcm, d’intesa con Mit, Difesa, Mimit e Mef, inoltre, saranno definite le caratteristiche e i requisiti tecnici degli spazioporti, siti per il lancio, decollo o rientro di veicoli suborbitali o orbitali.

E’ ovvio che la nuova, ultima frontiera è lo spazio. L’orbita della terra è un piatto ricco per innumerevoli satelliti, per tenerci sotto controllo, tra le altre cose utili, come le previsioni metereologiche, o la salvaguardia ambientale.

Resta da chiedersi se la scelta verso Musk sia dettata dai tempi, visto che ci sono diverse soluzioni, anche più economiche. Il problema è dare la propria sicurezza in mani a terzi, e in particolar modo, non italiani.

(Fonte: La Stampa)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.