Migranti naufragati si sono rifugiati su piattaforma petrolifera: salvati

La piattaforma si trova a poche decine di miglia marine dalla zona Sar (ricerca e soccorso) di Malta e da Lampedusa.

Nonostante la situazione sia grave, le autorità non hanno ancora assegnato un porto sicuro per lo sbarco.

La nave Aurora della Ong Sea Watch ha tratto in salvo 32 naufraghirimasti bloccati per quattro giorni sulla piattaforma petrolifera in disuso Miskar, di proprietà della multinazionale British Gas, al largo delle coste tunisine, nel Mediterraneo centrale.

I migranti, partiti dalla costa libica, viaggiavano su un gommone che, a causa delle precarie condizioni, li ha costretti a trovare rifugio sulla piattaforma. Le autorità non hanno ancora assegnato loro un porto sicuro per lo sbarco, come riferisce la stessa Sea Watch in un comunicato.

Sea Watch denuncia

 

“Nessuna delle autorità contattate si è assunta la responsabilità giuridica e umanitaria di un soccorso obbligatorio – denuncia Giorgia Linardi(sopra, in foto), portavoce di Sea Watch –. Ancora una volta abbiamo colmato un gravissimo vuoto istituzionale, frutto di politiche disumane e profondamente razziste. Il nostro ruolo come società civile è intervenire laddove le istituzioni si girano dall’altra parte, in un Mediterraneo dove l’omissione di soccorso è ormai una prassi impunita, mentre il dovere di salvare vite viene criminalizzato”.

A dare l’allarme sulla sorte dei migranti era stata la stessa Sea Watch. L’Ong tedesca aveva lanciato un appello alle autorità europee ad “agire rapidamente” per “evitare un respingimento che li avrebbe esposti a ulteriori persecuzioni e sofferenze” e per recuperare i migranti che non mangiavano da giorni.

L’ennesimo naufragio con migranti partiti dalla Libia, ma questa volta la tragedia si è evitata( anche se risulta una persona deceduta) per pura fortuna imbattendosi in una piattaforma petrolifera in mezzo al nulla.

Il Diritto Internazionale e il Regolamento Ue 656/2014 prevedono il soccorso in mare e il rispetto dei diritti fondamentali.

 

(Fonte: Corriere della Sera)

 

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.