L’ironia e il malgusto dello staff comunicativo di Trump

Dan Scavino, vice chief of staff (vice capo) e storico social media manager di Donald Trump, ha pubblicato un video in occasione del giorno di San Valentino. Nel filmato appare un dettaglio indimenticabile per chi si reca all’ingresso dello Studio Ovale, dove è stata appesa, tutta bella incorniciata, la prima pagina del giornale New York Post con la foto segnaletica di Trump. È stata scattata il 24 agosto 2023: l’allora candidato alla nomination repubblicana era stato incriminato da un gran giurì con l’accusa di aver manipolato il processo elettorale dopo le presidenziali del 2020. Così si era presentato alla prigione di Fulton County in Georgia, e per la prima volta nella storia un ex presidente era stato schedato dal sistema carcerario.

Oggi quella foto è stata scelta dall’entourage trumpiano come simbolo del nuovo mandato: tra ritratti  e busti bronzei di ex presidenti e quadri naturalisti, alle pareti della Casa Bianca capi di stato e leader internazionali vedranno la prima pagina di un tabloid (in questo caso è il New York Post) che testimonia la caduta e la risalita dell’uomo più potente del mondo, ma anche narcisista egomaniaco. E’ l’esaltazione di se stesso a contraddistinguere Trump, alla maniera del Re Sole, ma popolare/populista. Comincia già a celebrare la propria persona in chiave istituzionale, forse convinto dell’emissione di un suo francobollo (postumo) come il nostrano Berlusconi o la banconota da 20 sterline con l’effige di Re Carlo III del Regno Unito.

Oscar Wilde disse:” Parlate bene o parlate male di me, purché lo facciate…”.

Verum est.

(Fonte: ADNKronos)

Da Nicola Gallo

Partenopeo, diploma di Maturità Classica (Lic.Stat. G.B.Vico), Laurea in Scienze Politiche conseguita presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Frequentazione parziale di Belle Arti. "Per aspera ad Astra, ad Astra ad Infinitum". Informare è un dovere, è un diritto. Informare ed essere informati, per il bene di tutti.