La portavoce del governo dell’Iran, Fatemeh Mohajerani, ha incontrato i giornalisti e smentito la pista della ritorsione per l’arresto a Milano dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi.
L’arresto della giornalista de “Il Foglio” Cecilia Sala “non è una ritorsione”: lo ha dichiarato oggi Fatemeh Mohajerani, portavoce del governo dell’Iran, durante un incontro con i cronisti nella capitale Teheran. La responsabile ha aggiunto anche: “Ci auguriamo che la questione della giornalista venga risolta rapidamente”. Dell’incontro con i cronisti Mohajerani ha dato notizia anche sulla piattaforma digitale “X”.
“NESSUN COLLEGAMENTO CON L’ARRESTO DI ABEDINI”
Ieri l’ambasciata di Teheran a Roma aveva già smentito che l’arresto di Sala potesse essere una ritorsione per la misura analoga che aveva colpito l’ingegnere( specializzato in droni da guerra) iraniano Mohammad Abedini Najafabadi( su richiesta degli USA ). “Per quanto riguarda l’arresto della giornalista italiana a Teheran, il fatto che le due situazioni si siano verificate simultaneamente non ne deve implicare un’analisi dal significato politico” si legge in un post. “I due eventi sono accaduti contemporaneamente e non esiste alcun collegamento tra loro“. Secondo l’ambasciata, l’arresto di Sala “deriva dalla violazione delle leggi e i regolamenti della Repubblica islamica”. Nel messaggio si riferisce che “l’aggiornamento sugli ultimi sviluppi del caso spetta al portavoce della magistratura” perché “la vicenda è oggetto di un’inchiesta”.
La Sala è attualmente detenuta nel carcere di Evin, tristemente famoso per le restrizioni e la negazione dei più semplici diritti civili.
(Fonte: Dire.it)