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Dieci anni fa la strage della redazione di Charlie Hebdo

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ATTENTION EDITORS - THIS PICTURE MAY OFFEND SOME PEOPLE The cover of satirical weekly of Charlie Hebdo is seen in this handout image released January 11, 2015. Charlie Hebdo will publish the front page showing a caricature of the Prophet Mohammad holding a sign saying "Je suis Charlie" in its first edition since Islamist gunmen attacked the satirical newspaper. With demand surging for the edition due on Wednesday, the weekly planned to print up to 3 million copies and in sixteen languages, dwarfing its usual run of 60,000, after newsagents reported that large numbers of customers around the country were placing orders. REUTERS/Charlie Hebdo/Handout via Reuters (FRANCE - Tags: CRIME LAW MEDIA CIVIL UNREST TPX IMAGES OF THE DAY) ATTENTION EDITORS - THIS PICTURE WAS PROVIDED BY A THIRD PARTY. FOR EDITORIAL USE ONLY. NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGNS. NO SALES. NO ARCHIVES. THIS PICTURE IS DISTRIBUTED EXACTLY AS RECEIVED BY REUTERS, AS A SERVICE TO CLIENTS. TEMPLATE OUT

La rivista satirica francese Charlie Hebdo, dieci anni dopo il sanguinoso attacco del 7 gennaio 2015, pubblicherà un numero speciale di 32 pagine per ricordare la strage e commemorare le vittime, includendo caricature su Dio selezionate nell’ambito di un concorso internazionale lanciato alla fine del 2024.

“Non hanno ucciso Charlie Hebdo” e “noi vogliamo che duri 1.000 anni”, ha detto all’AFP il caporedattore Gérard Biard.
 Dodici persone, tra cui otto membri della redazione, furono uccise nell’attentato al settimanale da parte dei fratelli Chérif e Saïd Kouachi, francesi di origine algerina che avevano giurato fedeltà ad Al-Qaeda.

Dopo due giorni di ricerca, questi ultimi sono stati uccisi da una squadra d’intervento del GIGN, il gruppo d’élite della gendarmeria francese, in una tipografia a Dammartin-en-Goële (Seine-et-Marne), a 45 km di distanza Parigi, dove si erano rifugiati.
Il giornale parigino, anarchico e anticlericale, nato nel 1970 dalle ceneri della rivista Hara-Kiri, era stato oggetto di minacce jihadiste dopo la pubblicazione delle caricature del profeta Maometto già dal 2006. Tra le vittime dell’attentato anche il suo direttore che era una figura simbolo della pubblicazione, il fumettista Charb, così come due leggende della caricatura in Francia, Cabu e Wolinski.
    L’attacco a Charlie Hebdo fu il primo di una serie che ha segnato un anno particolarmente buio per la Francia: attacchi di estremisti islamici costarono poi la vita a una poliziotta il giorno successivo a Montrouge, a sud di Parigi, il 9 gennaio fu invece preso di mira un negozio kosher a Porte de Vincennes dove morirono quattro persone di fede ebraica.

Da allora sono passati 10 anni, in quella stessa ondata di morte vi furono vittime anche in locale rock, dove perse la vita una nostra connazionale.

Il mondo si fa sempre più pericoloso, e non a caso la minaccia è quasi sempre integralista, proveniente da immigrati e da figli di immigrati di nuova generazione radicalizzati. E’ un non-senso, fenomeno canceroso che colpisce l’occidente che si vede in casa propria minacciato da chi, giunto come ospite, vuole fare da padrone, il peggiore padrone, ottuso e violento, assassino.

Probabilmente la nuova edizione commemorativa di Charlie Hebdo non solo scatenerà polemiche, ma riaccenderà l’odio degli integralisti pronti a copire.

Quo usque tandem?
 

(Fonte: ANSA ) 

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