TSUNAMI : («onde sul porto ») adottato internazionalmente come denominazione ufficiale di serie di onde provocate da qualsiasi evento in grado di muovere verticalmente una grande colonna d’acqua: movimenti tettonici sottomarini, eruzioni vulcaniche, frane, esplosioni, caduta massi o frammenti di iceberg;la parola è composta da tsu (津), che si traduce porto, e nami (波), che significa maroso, grande onda. Lo tsunami è un maroso al porto: non danneggia navi e barche in alto mare, ma attacca il porto. In kanji si scrive 津波.
Sono iniziate stamattina in tutta l’Asia le cerimonie in memoria delle oltre 220.000 persone che morirono 20 anni fa quando uno tsunami devastò le zone costiere attorno all’Oceano Indiano, in uno dei peggiori disastri naturali che la storia umana possa ricordare. Nella provincia indonesiana di Aceh, dove sono rimaste uccise più di 100.000 persone, una sirena ha suonato per tre minuti nella Grande moschea di Baiturrahman, seguita da preghiere islamiche per aprire una serie di memoriali programmati in tutta la regione. Il 26 dicembre 2004 un terremoto di magnitudo 9.1 al largo della punta occidentale dell’Indonesia ha generato una serie di onde enormi che hanno colpito le coste di 14 paesi fino alla Somalia.
Alla loro massima velocità, le onde viaggiarono a quasi 800 km/h, raggiunsero altezze fino a 30 metri e generarono una potenza 23mila volte superiore a quella della bomba atomica di Hiroshima. La zona più colpita fu il nord dell’isola di Sumatra, dove morirono più di 120.000 persone su un totale di 165.708 in Indonesia.
(Fonte: ANSA).